(Rinnovabili.it) – Bisogna essere in grado di pensare fuori dagli schemi se si vuole vincere in astuzia lo spettro solare e stabilire nuovi record con la tecnologia fotovoltaica. Ne sono convinti i ricercatori del NREL, la costola scientifica del Dipartimento dell’Energia statunitense. Qui un team di ingegneri sta studiando da 15 anni materiali che possano dare combinazioni ideali di band gap (l’intervallo di energia interdetto agli elettroni) per la conversione dei fotoni in elettricità con un’efficienza senza precedenti. Ma, spiega Daniel Friedman del NREL, “le band gap ideali per una cella solare sono determinate dallo spettro solare”.
Tuttavia, per la prima volta il team di Friedman assieme al suo partner industriale, Solar Junction, è riuscito a piegare le regole dello spettro solare e a conquistare quest’anno sia un primato mondiale che un prestigioso premio da R & D Magazine per il risultato conseguito. Lo scorso ottobre il gruppo di ricerca ha ottenuto una cella multigiunzione – strati di semiconduttori ciascuno ottimizzato per catturare diverse lunghezze d’onda della luce – con una capacità di conversione della luce del 44% a 947 soli. A rendere possibile ciò, tre specifiche caratteristiche: la sintonizzabilità del gap di banda dei materiali, architettura del dispositivo tipo lattice e giunzioni a effetto tunnel con ultra concentrazione.
L’unità, battezzata SJ3, grazie al suo design e alle sue dimensioni può essere immediatamente sostituita alle celle standard oggi giorno utilizzate nello spazio. Un elemento fondamentale anche in considerazione delle ultime previsioni sulla tecnologia del fotovoltaico a concentrazione; secondo un rapporto pubblicato questo autunno da IMS Research, il mercato di questo settore dovrebbe raddoppiare per il 2012 raggiungendo quasi 90 megawatt e crescere rapidamente nei prossimi cinque anni per raggiungere 1,2 gigawatt entro il 2016.