Grazie all'innovazione Panasonic la fotosintesi artificiale raggiunge nuovi livelli di efficienza e punta alla produzione di etanolo e metano dalla CO2
L’azienda giapponese potrà iniziare a lavorare sul campo al progetto già nel 2020 con l’obiettivo di perfezionare il sistema e integrarlo nei sistemi di produzione di energia ma anche nella produzione di combustibili idonei ad alimentare il settore del trasporto, incluse le automobili private.
In natura le piante vantano un’efficienza di conversione dello 0,2% mentre il materiale sviluppato dalla società, nella sua sede centrale di Osaka, ha superato quello livello e raggiunto lo 0,3% come è stato anche riportato dal quotidiano giapponese Nikkei.
Grazie ai test di laboratorio previsti si stima che il nuovo materiale sarà in grado di raggiungere un’efficienza di conversione dell’1%, più adatta ad un utilizzo commerciale, sfruttando un semiconduttore al nitruro di gallio, sostanza che se miscelata all’indio è in grado di emettere luce. Dopo aver prodotto energia il sistema la utilizza per la conversione dell’anidride carbonica e dell’acqua in acido formico che, sebbene tossico e corrosivo, vanta numerosi impieghi nella produzione di detergenti, pesticidi o come conservante per i mangimi animali ma la speranza ultima è riuscire a garantire l’impiego di questo nuovo sistema per lo sfruttamento della CO2 rilasciata dalle industrie riducendone l’impatto.