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Aprile, le fonti rinnovabili italiane hanno coperto il 36,5% della domanda elettrica 

fonti rinnovabili italiane
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I trend delle fonti rinnovabili italiane nel report di Terna

(Rinnovabili.it) – È un periodo in crescita per le fonti rinnovabili italiane. Grazie anche al poderoso traino del fotovoltaico, ad aprile le fer elettriche hanno contribuito per il 45,5% della produzione totale netta nazionale con oltre 8,7 TWh. E hanno coperto il 36,5% dei consumi. I dati appartengono all’ultimo rapporto mensile sul sistema elettrico di Terna, e forniscono fonte per fonte l’andamento del comparto.

Come è ovvio che sia, anche per l’allungamento delle ore di luce, lo scorso mese il fabbisogno elettrico nazionale è calato. Ma a puntare verso il basso è stata anche la produzione termoelettrica sia rispetto allo stesso mese del 2022 che a marzo 2023. Tale riduzione è principalmente dovuta al minore lavoro delle centrali a carbone, meno competitive ora che i prezzi del gas sono scesi mentre le quote della CO2 rimangono alte.

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FER italiane, il fotovoltaico continua a crescere

Entrando nel dettaglio delle fonti rinnovabili italiane la produzione elettrica nel mese di aprile è stata così suddivisa: 36,4% fotovoltaico, 25,3% eolico, 18,5% idrico, 14,6% biomasse, 5,2% geotermico. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno risulta tuttavia in crescita solo la produzione solare che si attesta a 3.105 GWh, con un più 9,3% su aprile 2022. Ma l’aumento è sensibile anche rispetto a marzo 2023 grazie ad un divario di 440 GWh. Nota bene: non si tratta di una tantum ma di un trend ben definito. Nei primi quattro mesi di quest’anno, la capacità in esercizio del fotovoltaico italiano è aumentata di 1.419 MW. A titolo di confronto il primo quadrimestre 2022 aveva installato solo 660 MW. La regione con l’incremento maggiore? La Lombardia con 235 MW, seguita da Veneto (più 201 MW) e Emilia-Romagna (più 128 MW).

In flessione invece tutte le altre fonti rinnovabili nazionali rispetto ad aprile: la fonte idrica ha fatto registrare un meno 6,9%, quella eolica meno 9,5% (nonostante nei primi quattro mesi del 2023, la capacità in esercizio sia aumentata di 195 MW) e la geotermica meno 3,3%. Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a più 41,3% per un effetto combinato di una diminuzione dell’export ( meno 58,7%) e di un aumento dell’import (più 30,6%).

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