Una startup californiana ha sviluppato un sottilissimo film fotovoltaico, integrabile su qualsiasi superficie: dai vetri dei grattacieli alla segnaletica stradale
Le finestre fotovoltaiche trasparenti di Ubiquitous Energy assorbono solo luce ultravioletta e infrarossa
(Rinnovabili.it) – Il settore delle ricerca solare continua a inseguire nuovi approcci per integrare il fotovoltaico in edilizia. Uno degli ultimi proposti arriva da una giovane azienda statunitense, creative di innovative finestre fotovoltaiche trasparenti. Parliamo di Ubiquitous Energy, startup californiana fondata da alcuni ricercatori del MIT e della Michigan State University.
La società sta oggi cercando di portare sul mercato la tecnologa brevettata nei laboratori universitari: materiali solari “sintonizzabili” su lunghezze d’onda invisibili della luce. In altre parole gli ingegneri hanno creato film organici fotoattivi in grado di assorbire selettivamente gli ultravioletti e gli infrarossi, permettendo allo spettro visibile di passare indisturbato.
Il prodotto presenta degli innegabili vantaggi: le celle solari a base di coloranti organici sono leggere, non tossiche, semitrasparenti e richiedono materiali a basso costo. Di contro la loro efficienza è ancora particolarmente bassa e rimangono molti dubbi in merito alla loro affidabilità a lungo termine.
“I coloranti che assorbono la luce si trovano intorno a noi. Sono nelle vernici, sono nei pigmenti per l’abbigliamento e persino nei dispositivi elettronici”, ha spiegato alla CNN, Miles Barr, fondatore di Ubiquitous Energy. “Quello che abbiamo fatto è stato progettarli affinché catturassero selettivamente la luce convertendola in elettricità”.
Le nuove finestre fotovoltaiche dovrebbero vantare un’efficienza del 9,8-10% e un costo d’installazione del 20% maggiore rispetto ai classici moduli sul tetto. Ma, sebbene i numeri non li avvantaggino e rimangano ancora degli aspetti poco chiari, la tecnologia potrebbe dare una significativa mano all’integrazione del fotovoltaico in edilizia.
Leggi anche Fotovoltaico integrato: gli edifici solari possono coprire metà dei consumi
La società ha iniziato a installare le nuove finestre fotovoltaiche trasparenti presso la sua sede di Redwood City e in altri edifici. “Stiamo già vendendo le prime finestre ‘ClearView Power’ in dimensioni limitate e siamo pianificando la struttura che sarà in grado di produrre nel futuro“, ha aggiunto Barr.
L’epidemia di coronavirus ha costretto gran parte la startup a rallentare ma il fondatore è ancora convinto di poter iniziare la produzione commerciale nei prossimi due anni. Aprendo anche all’idea di adattare il film per l’applicazione su substrati diversi. Non solo sui vetri di case e grattacieli ma anche sui parabrezza delle automobili, sugli schermi dei telefonini e persino sulla segnaletica stradale.
In realtà l’approccio alla base delle nuove finestre fotovoltaiche trasparenti è cambiato nel tempo. Una delle prime tecnologie sperimentate ricordava quella da Glass to power, spinoff dell’Università di Milano-Bicocca. In questo caso i raggi solari non colpiscono direttamente le celle. Al contrario, nel vetro sono integrati dei Luminescent Solar Concentrators, lastre di materiali otticamente attivi su scala nanometrica. Questi elementi hanno il compito di catturare parte della radiazione solare che li attraversa concentrandola sui bordi dove sono posizionate le unità fotovoltaiche.