Il governo cileno ha presentato Antipodas, iniziativa per realizzare 15.000 km di cavi sottomarini con cui esportare l'elettricità prodotta in patria dagli impianti fotovoltaici
Il Presidente cileno Sebastián Piñera scommette sull’energia solare
(Rinnovabili.it) – “Un pianeta, un sole, una rete elettrica”. Questo lo slogan che accompagna il progetto Atipodas, ambiziosa iniziativa lanciata nel corso del Vertice APEC 2021 dal Presidente cileno Sebastián Piñera. L’obiettivo è in parte contenuto nel nome stesso. Atipodas mira ad esportare in Asia l’energia solare prodotta in Cile e più precisamente nel deserto di Atacama. Come? Realizzando una rete di cavi sottomarini lunga almeno 15mila chilometri. “Questo progetto ci permetterà di condividere con i paesi dell’Asia Pacifico l’energia pulita, affidabile e rinnovabile che produciamo durante il giorno – ha spiegato Piñera – soddisfacendo in questo modo la loro domanda di elettricità notturna”.
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La nazione sta accelerando lo sviluppo interno del fotovoltaico al punto da vantare, nella sua regione settentrionale, la più alta incidenza di impianti al mondo. A gennaio 2021 contava complessivamente almeno 3,2 GW fotovoltaici installati con altri 2,7 GW già pianificati o in fase di costruzione. Ma le ambizioni per il futuro sono ancora più grandi. Il governo è infatti convinto che esista un potenziale da tra i 200 e i 600 GW di energia solare da destinare all’esportazione.
“Attraverso questo progetto sfrutteremo la distanza tra i nostri paesi, spesso vista come un ostacolo alla nostra integrazione, come un vantaggio che ci consentirà di produrre e consumare energia solare 24 ore al giorno”, ha aggiunto Piñera. La rete dovrebbe permettere la trasmissione elettrica nei Paesi asiatici paesi asiatici quando è giorno in Cile e notte nel Pacifico. O quando è inverno in Asia ed è estate nel emisfero sud. Risparmiando all’atmosfera almeno 1,6 miliardi di tonnellate di CO2 l’anno.
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Il Capo dello Stato ha rivolto un appello speciale ai leader durante il vertice APEC (Cooperazione Economica Asiatico-Pacifica) affinché continuino a collaborare, trovando soluzioni creative che favoriscano il commercio, lo sviluppo e la crescita in modo sostenibile e responsabile. Allo stesso modo, ha evidenziato il lavoro e i risultati che la Cooperazione ha ottenuto sotto la guida della Nuova Zelanda e del Primo Ministro Jacinda Ardern.