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Energy Release 2.0, pubblicato il bando GSE

Dopo il libera del MASE alle regole operative,il GSE pubblica il bando per l’assegnazione dell’energia elettrica agli energivori nell'ambito dell'Energy Release 2.0. Attivo anche il portale per presentare la manifestazione d’interesse

Energy Release 2.0, il MASE approva le regole operative del GSE

Energy Release 2.0: 23 TWh/anno l’energia elettrica finalizzata al meccanismo

Via libera al bando GSE per l’Energy Release 2.0, il nuovo regime di sostegno alle rinnovabili nelle imprese energivore. Il Gestore dei Servizi Energetici ha pubblicato oggi, 14 novembre, l’avviso e il portale per l’invio della manifestazione di interesse, che rimarrà aperto fino al 13 gennaio 2025 alle ore 12.00.

L’operazione segue di poco la firma da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) del decreto direttoriale che approva la disciplina d’accesso al meccanismo. L’atto ministeriale è entrato ufficialmente in vigore il 31 ottobre 2024 avviando il conto alla rovescia per il bando d’assegnazione.

Per il titolare del MASE Gilberto Pichetto, “le regole operative del Gestore dei Servizi Energetici ci permettono di procedere nell’attuazione di una norma che può accompagnare con grande efficacia circa 3.800 imprese energivore nel processo di transizione”. Il provvedimento, nelle intenzioni del ministro, punta a contribuire a rendere il sistema produttivo italiano più competitivo col resto d’Europa, una risposta a quasi quattromila tra le aziende più energivore che affrontano una concorrenza internazionale sfidante sui costi della transizione. Allo stesso tempo la misura mira ad alimentare la produzione da fonti rinnovabili e il loro dispiegamento.

 Ma vediamo nel dettaglio tempistiche e modalità.

Energy Release 2.0, cos’è e come funziona?

L’Energy Release 2.0 è un meccanismo per lo sviluppo di capacità rinnovabile da parte delle imprese energivore. Istituito con Decreto del MASE a luglio di quest’anno (DM del 23.07.2024 n.268) e per volere del Decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, l’Energy Release funziona sulla base di una sorta di scambio.

Le aziende energivore si impegnano a realizzare nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici; in cambio possono chiedere al GSE l’anticipazione – per un periodo di tre anni a prezzi fissi e conveniente – di una parte dell’energia elettrica che le installazioni produrranno in futuro.

Come aveva già avuto modo di spiegare il ministro Pichetto, il regime garantirà così alle imprese con alti consumi di energia, prezzi più contenuti per alleggerire la spesa elettrica. E nel contempo aiuterà il Belpaese a far crescere la capacità verde installata. Una volta costruiti gli impianti, l’energia verrà semplicemente restituita GSE in un periodo di 20 anni dall’entrata in esercizio degli stessi.

A chi è rivolta la misura?

Ai clienti finali energivori. Vale a dire alle aziende iscritte nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso CSEA anche attraverso aggregazione. A patto in quest’ultimo caso che individuino un soggetto aggregatore che agisca quale controparte del contratto di anticipazione e restituzione.

Ma il regime tocca indirettamente anche soggetti terzi con cui le imprese energivore possono sottoscrivere contratti di approvvigionamento a termine per l’energia rinnovabile (PPA) e cui in caso spetterebbe l’onere di restituzione dell’energia anticipata.

Energy release, quando aprirà il Bando GSE?

Il Bando per l’assegnazione dell’energia elettrica è stato aperto dal GSE il 14 novembre 2024. Al suo interno il Gestore riporta il volume di energia elettrica nella propria disponibilità e nei limiti della produzione attesa: 23 TWh/anno per ogni anno di validità del contratto di anticipazione. Si tratta ovviamente di energia derivante dagli impianti a fonti rinnovabili che beneficiano di tariffe onnicomprensive, di meccanismi del ritiro dedicato o dello scambio sul posto. Il Gestore metterà a disposizione del meccanismo anche le Garanzie di Origine collegate a questa energia.

L’avviso comunica inoltre il profilo di cessione contrattuale, il prezzo di cessione e i criteri per la determinazione della nuova capacità di generazione da FER che deve essere realizzata.

Leggi QUI il bando

A quale prezzo sarà ceduta l’energia?

Il GSE ha determinato il prezzo di cessione per l’energia elettrica, che risulta pari a 65 euro /MWh.

Sempre secondo il bando per l’Energy Release 2.0 l’energia complessiva e le relative Garanzie di Origine saranno ripartite nel seguente modo:

profilo di cessione contrattuale

Il portale portale E-Release

Attivo dal 14 novembre 2024 anche il portale E-Release attraverso il quale è possibile partecipare alla procedura di assegnazione presentando una manifestazione di interesse.

Entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando GSE, i clienti finali energivori dovranno quindi presentare la propria manifestazione, indicando il volume di energia elettrica richiesto in anticipazione. E impegnandosi a “realizzare o a far realizzare da un soggetto terzo nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili la cui entrata in esercizio deve avvenire entro i 40 mesi successivi alla data di sottoscrizione del contratto di anticipazione”.

Non solo. Dovranno anche impegnarsi a sottoscrivere il contratto di restituzione dell’energia elettrica e a prestare idonea garanzia.

Il portale chiuderà il 13 gennaio 2025 alle ore 12.00.

 La nuova capacità di generazione

Secondo il Decreto Energy Release la nuova capacità di generazione potrà essere implementata tramite:

  • nuovi impianti fotovoltaici, eolici o idroelettrici di potenza minima pari a 200 kW ciascuno, realizzati in siti in cui, prima dell’inizio dei lavori, non era presente da almeno 5 anni un altro impianto di produzione alimentato dalla stessa FER;
  • impianti fotovoltaici, eolici o idroelettrici oggetto di potenziamento o di rifacimento (sia parziale che integrale) che consentano un incremento di potenza pari almeno a 200 kW. Nota bene: l’idroelettrico è escluso dagli interventi di repowering.

“La nuova capacità  – si legge nelle regole operative dell’Energy Release 2.0 – si riferisce ad impianti che devono entrare in esercizio successivamente alla data di sottoscrizione del contratto di anticipazione ed entro […] i 40 mesi successivi.

Ci sarà possibilità di chiedere una proroga del termine ma solo per cause di forza maggiore o nei casi di ritardo nell’iter amministrativo. “Detta proroga non potrà comunque superare il termine ultimo di entrata in esercizio degli impianti del 31 dicembre 2030″.

I contratti per differenza a due vie

Sia l’anticipazione che la restituzione dell’energia elettrica avverranno attraverso contratti per differenza a due vie (CfD), stipulati tra il GSE e i clienti finali energivori o soggetti terzi interessati, sulla base del medesimo prezzo di cessione. Prezzo definito dal GSE tenendo conto del costo efficiente medio di produzione rinnovabile da impianti di dimensione di scala efficiente che utilizzano tecnologie mature e competitive.

Nel dettaglio per ogni mese del periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2027 il Gestore dei Servizi Energetici, in relazione alla quota mensile del volume assegnato: 

  1. riconosce il differenziale, qualora negativo, tra il Prezzo di Cessione e il prezzo medio mensile di vendita sul mercato organizzato dell’energia elettrica; 
  2. conguaglia o provvede a richiedere al cliente finale/aggregatore il differenziale, qualora positivo, tra il Prezzo di Cessione e il Prezzo di Vendita.

Le garanzie

Ai fini della sottoscrizione del contratto di anticipazione il GSE dovrà anche acquisire “idonee garanzie”. A copertura di tali costi le aziende energivore possono richiedere un contributo ai sensi del regolamento UE sugli aiuti «de minimis».

“Il contributo può essere richiesto nella misura massima del 50% del costo della garanzia prestata, su base annua, fino ad un massimale di 300.000 euro per ciascuna impresa nell’arco di tre anni”, si legge nel decreto Energy Release.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.