I membri dell’Europarlamento chiedono che la quota di energia da fonti rinnovabili sia almeno del 35% sui consumi finali di nell'Unione entro il 2030
(Rinnovabili.it) – Puntare ad un 35% di energie rinnovabili nei consumi comunitari 2030, stabilire obiettivi nazionali che siano vincolanti per gli Stati membri, programmare l’eliminazione graduale dell’olio di palma e delle colture alimentari dalla produzione di biocarburanti. Questo quanto chiedono gli eurodeputati della Commissione Ambiente (ENVI), chiamati a pronunciarsi sulla nuova direttiva RES, uno dei provvedimenti inseriti dall’esecutivo nel Pacchetto Energia pulita per tutti (winter package).
Gli europarlamentari hanno approvato all’inizio della settimana la risoluzione presentata da Bas Eickhout (Verdi / EFA) in cui si chiede di innalzare il livello di ambizione della direttiva, stabilendo fra le altre cose, un accesso prioritario e un sistema di garanzie di origine che funga unicamente da strumento di tracciabilità e contabilizzazione. Con l’approvazione del parere di progetto, la Commissione ENVI propone di reintrodurre degli obiettivi nazionali obbligatori per raggiungere un obiettivo europeo per il 2030 del 35%. Una posizione molto diversa da quella avanzata dalla Commissione Europea che per la stessa data chiede un target per le energie rinnovabili del 27% senza veri obblighi nazionali ma solo indicazioni.
Uno dei temi trattati nella nuova direttiva RES e su cui si sono soffermati gli eurodeputati, sono le bioenergie Il progetto di legge prevede che la quota di biocarburanti non superi il 7% del consumo finale di energia nel trasporto stradale e ferroviario. I deputati propongono, invece, di eliminare quelli di prima generazione, ossia ottenuti dalle colture alimentari entro il 2030 e già dal 2021 per quelli a base di olio di palma, incoraggiando lo sviluppo di biofuel da rifiuti e residui.
La Commissione ENVI ha inoltre stabilito criteri di sostenibilità per i biocarburanti, i bioliquidi e la biomassa al fine di “ridurre al minimo il rischio di utilizzare una biomassa forestale insostenibile dichiarata energia rinnovabile” (che beneficerebbe pertanto di regimi di sostegno), anche se, va fatto notare che gli emendamenti presentati in aula hanno indebolito parecchio la relazione di Eickhout (leggi anche Occasione persa per vietare le bioenergie da deforestazione). La Commissione per l’industria, che ha la competenza principale per questa direttiva (ad eccezione degli articoli che trattano i biocarburanti e dei criteri di sostenibilità) voterà il 28 novembre.