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Il valore delle energie rinnovabili nel mercato elettrico italiano

Il nuovo report del GSE mostra come il prezzo medio di valorizzazione dell’energia eolica e fotovoltaica sia ormai dal 2012 inferiore al PUN medio annuale.

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Energie rinnovabili vs. PUN, come cambiano i trend

(Rinnovabili.it) – Il mercato elettrico italiano negli ultimi 10 anni è cambiato profondamente. I trend registrati nei mercati dell’energia MGP e MI sono sicuramente il miglior indice di lettura per comprendere questa trasformazione. Dal 1007 al 2016, la riduzione della domanda, unitamente ad un peso sempre maggiore delle energie rinnovabili in rete e alla riduzione del prezzo di gas e carbone ha spinto il PUN (Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica) su un percorso in discesa.

 

Il calo dei prezzi risulta ancora più marcato, negli ultimi 5 anni, per l’energia da FER non programmabili (fotovoltaico ed eolico) la cui valorizzazione sul MPG (Mercato del Giorno Prima) è scesa di diversi punti sotto il PUN. Ad analizzare l’andamento del mercato con uno sguardo attento alle green energy, è oggi il GSE attraverso l’analisi del Valore medio riconosciuto dal mercato elettrico spot all’energia da fonti rinnovabili. Il documento mostra l’impatto che la crescente penetrazione delle rinnovabili ha avuto sulla valorizzazione dell’energia collocata sulla borsa elettrica.

 

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Si parte da un’evidenza: nel 2016 i prezzi del mercato elettrico hanno raggiunto i nuovi minimi storici con una media di 42,78 euro il MWh. Il valore risulta inferiore di quasi 10 euro rispetto all’anno precedente ed è il più basso mai verificato dall’avvio della borsa elettrica. Ma il risultato 2016 è solo l’ultimo picco in negativo, in ordine cronologico, di un trend iniziato anni fa e influenzato anche dalla crescente disponibilità di energia rinnovabile incentivata. In questi periodo si è assistito anche a una progressiva convergenza dei prezzi zonali: nel 2016 lo spread si è ridotto ulteriormente con minimi nella zona SUD 40,4 €/MWh e massimi in SICILIA 47,6 €/MWh

I prezzi orari sono andati livellandosi, mutando i tradizionali picchi: si è progressivamente erosa la domanda elettrica residua diurna e si sono acuiti i picchi di quella delle prime ore del mattino e del tramonto.

 

In questo contesto, fa notare il GSE, emerge che l’energia da fonte solare ed eolica collocata sul mercato spot è valorizzata mediamente al di sotto del PUN. Parliamo di uno spread negativo compreso tra i 2 e i 6 euro il MWh. “La concentrazione geografica e la simultaneità delle produzioni eoliche e FV creano condizioni di elevata offerta che riducono drasticamente i prezzi marginali”, si legge nell’analisi. Al contrario i prezzi dell’idroelettrico del geotermico sono rimasti abbastanza in linea con i PUN annuali.