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Energie rinnovabili, il Giappone studia i nuovi obiettivi

Tokyo è alle prese con la ridefinizione delle sue ambizioni verdi. Stabiliti i fondi 2015 per le eco-energie e nuovi schemi di sostegno

Energie rinnovabili, il Giappone studia i nuovi obiettivi

 

(Rinnovabili.it) – Il Giappone è pronto a definire nuovi obiettivi per la produzione di energie rinnovabili. A rivelarlo è un funzionario governativo che durante un incontro con i giornalisti ha fatto chiarezza sulle intenzioni nipponiche, fronte eco-energie. Per ora non ci sono ancora numeri o indicazioni percentuali precise, ma solo una dichiarazione d’intento pronunciata da Keiji Hidaka, vice direttore dell’Agenzia per le energie nuove e rinnovabili (ANRE), una divisione Ministero dell’Economia di recente istituzione. Hidaka ha confermato l’intenzione di Tokyo di star studiando un sistema di supporto alle green energy simile allo schema britannico dei Contratti per differenza (Contract for Difference scheme); questo tipo di misura prevede che al produttore di energia venga garantito un valore di remunerazione totale predefinita (definito strike price). Qualora il prezzo dell’energia ceduta sul mercato sia inferiore allo strike price, al produttore viene corrisposta la differenza tra lo strike price e il prezzo di mercato, in caso contrario invece è il produttore a dover pagare la differenza all’acquirente di energia.

 

Il nuovo sistema nipponico comporterà delle necessarie variazioni rispetto allo schema britannico tra cui, probabilmente anche la possibilità di includere forme di produzione energetica non rinnovabili nella procedura di gara. Il funzionario ha negato invece le voci che volevano Tokyo in fase di ripensamento sul vecchio Feed-in-Tariff. Di certo, per ora c’è solo quanto confermato anche dal Japan Times, ovvero la decisione del governo giapponese di stanziare 130,7 miliardi di yen (1,12 miliardi dollari) all’interno del bilancio fiscale 2015, finalizzati a finanziare una serie di progetti di energia rinnovabile. Nella cifra sono inclusi i fondi destinati al comparto della ricerca verde nazionale e 40 milioni dollari esclusivamente destinati a ridurre il costo di produzione di energia solare. Peccato che nel piano di bilancio sia contenuto anche il sostegno al nucleare, a cui andrebbero quasi 17 miliardi dollari.