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Energie rinnovabili e agricoltura, un matrimonio che contrasta la povertà

Un nuovo report illustra i benefici socio-economici legati all’utilizzo di energia pulita decentralizzata per alimentare le attività nella catena agroalimentare nelle zone rurali

 

Energie rinnovabili e agricoltura, un matrimonio che contrasta la povertà

 

(Rinnovabili.it) – L’agricoltura e le attività ad essa connesse sono al centro dell’economia rurale. Economia che oggi impiega una grande percentuale di famiglie impegnate nella raccolta, trasformazione, trasporto e la vendita di prodotti del campo. La mancanza di accesso e disponibilità delle risorse con cui devono fare i conti, intrappola queste comunità in condizioni di povertà.

Una mano ad arginare il problema possono darla servizi energetici a prezzi accessibili, elemento ritenuto ingrediente essenziale per lo sviluppo economico anche dai Millennium Development Goals. IRENA, l’agenzia internazionale per le energie rinnovabili, ha deciso di mettere a fuoco i vantaggi principali del connubio agricoltura-rinnovabili. Nel nuovo report Renewable Energy Benefits: Decentralised Solutions in the Agri-food Chain individua benefici socio-economici dell’utilizzo delle fonti alternative per fornire energia per le attività nella catena agroalimentare nelle zone rurali.

 

Il rapporto esplora i modi in cui le green energy possono svolgere un ruolo determinante nella filiera, dall’utilizzo di pompe solari per l’irrigazione all’impiego di mini reti di rinnovabili per mantenere gli alimenti refrigerati in aree remote.

 

Le prove dei benefici ottenibili esistono già. Il documento riporta i risultati di alcuni casi studio come quello dello stato indiano del Rajasthan, dove oggi sono in funzione oltre 4.000 pompe solari che hanno risparmiato ben 2,4 milioni di litri di gasolio e, di conseguenza 350.000 dollari in sussidi governativi annuali per il diesel.

La conversione tecnologica permette anche di aumentare i redditi delle comunità rurali. Nello Zimbawe, ad esempio, i sistemi di pompaggio fotovoltaici hanno permesso di incrementare le entrate familiari dei più poveri del 286% Ma le opzioni rinnovabili contemplano anche mulini, digestori di biogas, fornelli ed essiccatori solari o dispositivi di raffreddamento per evaporazione, tutte alternative in grado di ottimizzare le attività di produzione alimentare primaria e post-raccolta. Nel rapporto, IRENA evidenzia ad esempio come le chip di banana essiccate tramite impianti solari in Thailandia siano vendute ad un prezzo più elevato rispetto a quelle asciugate al fuoco, elemento che ha portato a nuove entrate per un totale di 1,5 milioni di dollari l’anno.