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Aria pulita, cieli più limpidi: così l’energia solare segna nuovi record

Il calo degli inquinanti atmosferici, determinato dal blocco di auto e industrie, sta avendo benefici effetti sulla produzione fotovoltaica europea. Spagna, Germania e Regno Unito registrano nuovi picchi

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Credits: gregorloh (pixabay.com)

I record primaverili dell’energia solare si fanno più intensi grazie al crollo dell’inquinamento atmosferico

(Rinnovabili.it) – È ormai un dato di fatto: lo smog diminuisce le prestazioni del fotovoltaico. L’accumulo di polvere e particolato atmosferico sui moduli è in grado di tagliare più del 25% della produzione di energia solare. Non solo. L’aerosol di origine antropica e i suoi effetti sulla copertura nuvolosa hanno un impatto diretto sulla radiazione solare. Negli ultimi anni gli scienziati hanno scoperto che cieli più scuri e grigi possono ridurre di un 11-15% la potenza degli impianti fotovoltaici.

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Cosa accadrebbe dunque in una situazione in cui smog e contaminanti dovessero crollare improvvisamente? Che l’energia solare supererebbe se stessa. È esattamente questo ciò che sta accadendo in Europa.

L‘attivazione delle misure di blocco, in risposta all’epidemia di coronavirus, ha per ora dato un solo effetto positivo, per quanto labile: ha migliorato la qualità dell’aria. In poco tempo sono precipitati sia i valori degli inquinanti atmosferici che quelli della CO2. E con cieli più limpidi e aria più pura, gli impianti fotovoltaici hanno ingranato la quinta. A dimostrarlo sono oggi tre dei più grandi mercati delle rinnovabili nel Vecchio Continente: Germania, Spagna e Regno Unito, ognuno con il proprio primato. In realtà i record di produzione sono abbastanza comuni in questo periodo dell’anno, per il naturale cambio delle condizioni climatiche. Questa volta, tuttavia, l’effetto è decisamente più pronunciato.

Il record solare britannico è stato infranto lunedì 20 aprile quando è stato raggiunto il picco di 9,68 GW (dati del progetto universitario Sheffield Solar). Una mano l’ha data anche la bassa temperatura di 14-19°C. “Condizioni meteorologiche ideali e livelli di inquinamento inferiori rispetto alla norma stanno fornendo alla rete quantità record di energia pulita e a basso costo”, ha affermato Chris Hewett, amministratore delegato della Solar Trade Association (STA) britannica. “In un momento in cui la maggior parte di noi lavora in remoto, possiamo dire che l’energia solare sta davvero mantenendo il wifi attivo”.

Stessa storia per la Germania. Il cielo limpido ha aiutato gli impianti fotovoltaici a toccare i 32,2 GW. Secondo le previsioni del servizio meteorologico federale tedesco DWD, sono attese altre giornate luminose per il comparto. “Difficilmente troverai una nuvola sulla Germania”, ha detto a Bloomberg, Andreas Friedrich, portavoce del DWD. “E un sistema ad alta pressione sulla Scandinavia manterrà in vigore queste condizioni almeno fino a venerdì”.

La Spagna ha infranto i suo record, invece, il 26 e il 29 marzo con picchi di oltre 6 GW. All’inizio di aprile, il gestore di rete spagnolo REE ha affermato che la tecnologia sta “illuminando il percorso” verso la transizione energetica. Le statistiche hanno mostrato infatti che gli impianti solari nazionali hanno prodotto circa il 29,1 per cento in più a marzo 2020, rispetto al 2019.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.