Il Ministero dell'Energia dell'Arabia Saudita ha pubblicato i nomi degli offerenti selezionati per il secondo round del National Renewable Energy Program (NREP). In gara fino a 1,47 GW solari
Nuove offerte al ribasso per l’energia solare in Medio Oriente
(Rinnovabili.it) – La crisi del coronavirus non ferma per ora la competitività delle offerte per l’energia solare. A dimostrarlo è il National Renewable Energy Program (NREP) dell’Arabia Saudita. Il programma in questione nasce per dar corpo alla Vision 2030 del Regno e massimizzare il potenziale delle energie rinnovabili sul territorio. Come? Stabilendo una tabella di marcia organizzata e specifica per diversificare le fonti energetiche locali.
Il 18 luglio 2019, il Renewable Energy Project Development Office (REPDO) ha lanciato il secondo round del NREP che comprendeva la realizzazione di sei progetti fotovoltaici per un totale di 1,47 GW di nuova capacità. Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio 2020, l’ufficio ha raccolto tutte le proposte arrivate e, in questi giorni, ha finalmente pubblicato la lista di aziende e i consorzi selezionati per sviluppare la nuova energia solare. Non si tratta ancora dei nomi dei vincitori. Per ogni progetto fotovoltaico il REDPO ha selezionato due consorzi differenti che dovranno competere fra loro con l’offerta migliore.
Nonostante ciò, l’elenco offre già importanti informazioni. Molte delle offerte proposte sono sotto la soglia dei due centesimi per kWh. Ad esempio per l’impianto di Jeddah (300 MW totali) si dovranno confrontare il consorzio guidato da Masdar (offerta di 0,0162 dollari / kWh) con il gruppo d’aziende guidato da ACWA (0,0165 dollari / kWh).
I vincitori delle gare d’appalto stipuleranno un accordo di acquisto di energia di 25 anni con la Saudi Power Procurement Company (SPPC).
Nel frattempo, l’Ufficio ha annunciato l’elenco delle società prequalificate per fare offerte al terzo round del Programma nazionale. In ballo ci sono stavolta 1,2 GW di capacità solare combinata. L’Ing. Faisal Alyemni, a capo del REDPO ha dichiarato che i progetti nell’ambito del terzo round dovranno avere un requisito minimo del 17% di contenuto locale.
Il paese – che fa affidamento sulle entrate petrolifere per sostenere i bilanci nazionali – ha recentemente subito le ripercussione dei forti cali nei prezzi di riferimento del barile. I piani di blocco attuati dalle nazioni a causa della crisi COVID-19 hanno costretto al ribasso la domanda di combustibile fossile.
Gli analisti ritengono tuttavia che la crescita dell’energia solare non si fermerà e che il Regno sarà uno dei pochi “motori di crescita” globali – che installeranno 1 GW di fotovoltaico ogni anno – entro il 2024.