Un nuovo strumento open license per diffondere l’energia fotovoltaica
(Rinnovabili.it) – L’energia fotovoltaica sta crescendo in maniera importante in tutto il mondo. Negli ultimi tre anni, le nuove installazioni solari hanno superato qualsiasi altra tecnologia energetica, tagliando drasticamente i propri costi e offrendo prezzi record per l’elettricità prodotta. Per spianare ulteriormente la strada a questa fonte rinnovabile, un gruppo di ricercatori dell’Università di Aarhus, in Danimarca, ha sviluppato un modello digitale che mostra quanta energia i pannelli solari producono in diverse aree territoriali in ogni periodo dell’anno. I dati sostengono gli scienziati, potrebbero aiutare i legislatori e i pianificatori a capire la probabile efficacia di un’installazione solare in un dato luogo. “La metodologia che abbiamo sviluppato consente di modellare la generazione di elettricità solare non da una singola installazione ma da un intero Paese“, spiega Marta Victoria, la responsabile del progetto, a Inverse. “Questo è molto utile per forgiare i futuri sistemi energetici assicurandoci di avere sempre abbastanza energia solare, eolica o capacità di stoccaggio per soddisfare la domanda e mitigare i cambiamenti climatici”.
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La ricerca, pubblicata ad aprile sulla rivista Progress in Photovoltaics (testo in inglese), compie grandi passi avanti nella comprensione del ruolo futuro dell’energia fotovoltaica. Per arrivare a questo risultato, il team ha raccolto 38 anni di dati globali sulla radiazione solare, la temperatura e il meteo con una risoluzione spaziale di 40 chilometri per 40 chilometri, confrontandoli con i dati storici relativi agli impianti fotovoltaici in Europa. E per ogni Paese sono state studiate quattro diverse configurazioni fotovoltaiche – sul tetto, a inseguimento solare, ad “ali a delta”, fissa a terra con inclinazione ottimale – per poter dedurre l’orientamento e gli angoli di inclinazione rappresentativi dei pannelli in base alla produzione storica. “Ad esempio, il tracciamento solare e la configurazione a delta risulta più produttive la sera”, aggiunge Victoria. “Questo potrebbe essere particolarmente vantaggioso per far fronte al picco di domanda di elettricità quando le persone tornano a casa e iniziano a cucinare e ad usare elettrodomestici elettrici”.
Tutti i dati nel modello sono stati resi disponibili a tutti tramite Open License e permettono di valutare le prestazioni degli impianti fotovoltaici su scala globale, regionale o locale, a seconda del tipo di struttura utilizzata. “Ciò significa – continua la ricercatrice – che possiamo osservare non solo una singola installazione, ma la produzione di energia in interi paesi o continenti”.
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