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Energia, firmato in Emilia-Romagna un accordo tra Regione e Anci

Il patto dei sindaci è il cuore della strategia condivisa da Regione e Anci Emilia-Romagna nell’accordo istituzionale

Siglato, nei giorni scorsi, un Accordo tra Regione e Anci Emilia-Romagna per proseguire le azioni delle amministrazioni pubbliche nell’applicare il Piano attuativo per il triennio 2011-2013 del Piano Energetico Regionale. Il documento è stato sottoscritto dall’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente dell’Anci Emilia-Romagna, e sindaco di Imola,  Daniele Manca.

Per l’accordo in campo energetico la rivoluzione è già in atto, con il passaggio da una architettura basata su poche e grandi centrali a una che fa leva su reti di distribuzione intelligenti e un sistema a generazione distribuita; del resto, la crescente importanza dell’efficienza energetica è ormai diventata anche una politica di tutela di famiglie e imprese dai continui aumenti della bolletta energetica.

Tanti gli interventi possibili: da quelli consentiti grazie al Fondo Kyoto che sarà operativo dal prossimo 1 marzo (impianti di micro generazione diffusa, produzione di energia da fonti rinnovabili, sistemi energetici nell’agricoltura…), alla copertura con pannelli fotovoltaici delle Polisportive (già avviata in alcune province), sino allo sfruttamento capillare della geotermia sono solo alcuni esempi che possono venire applicati in tutto il territorio regionale.

«Sosteniamo quotidianamente gli interventi necessari – spiega l’assessore regionaleGian Carlo Muzzarelli – che si finanziano in parte con il sistema incentivante nazionale come il conto energia, titoli di efficienza energetica, detrazioni fiscali come il 55% ma, prima ancora, con i minori costi della bolletta energetica. Si tratta di cambiamenti culturali e tecnologici. che hanno come obiettivo diminuire la dipendenza dalle fonti fossili del nostro sistema regionale, con conseguente diminuzione anche dell’inquinamento, e contemporaneamente dare slancio alle filiere produttive che operano nel settore dei servizi energetici e nel settore oggi più in difficoltà, quello dell’edilizia. Ora è il momento di “diffondere la diffusione”, mettere grazie ad Anci in relazione i Comuni e fare in modo che le buone pratiche vengano estese laddove possibile».

L’importanza dell’amministrazione comunale nella realizzazione di queste azioni è strategica: da un lato interviene sul proprio patrimonio edilizio e sul fabbisogno energetico  che richiede al mercato (riscaldamento edifici di proprietà, illuminazione pubblica, acquisiti, trasporti eccettera) consegnando così alle generazioni future una pubblica amministrazione più leggera e sostenibile, dall’altro stimola e sostiene la collettività (famiglie e imprese) alla realizzazione di interventi analoghi, generando consapevolezza diffusa su cosa e come si può fare già oggi a costo zero (finanziando cioè gli interventi di oggi con i minori costi della bolletta energetica futura e gli incentivi economici vigenti).

Il presidente Anci regionale Daniele Manca ha ricordato come in Emilia-Romagna «sono già più di 50 i Comuni che hanno aderito al patto dei sindaci e che ora, con la graduale attuazione dell’autoriforma del sistema degli enti locali che fissa nelle unioni di comuni la sua strategia portante, sia necessario coinvolgere il sistema delle unioni per raggiungere tutti i 348 comuni del nostro territorio. Un sistema di comuni che contribuisce attivamente allo sviluppo della domanda di servizi energetici sostenibili contribuisce in modo significativo alla attrattività del territorio regionale per le tante imprese e reti di imprese che operano in questo strategico settore, per gli utenti finali (famiglie e imprese) che sono messi nelle condizioni di ridurre i costi della propria bolletta energetica, per il contributo alla riduzioni di emissioni di CO2 a livello globale».

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