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BNEF: 10 pronostici per l’energia 2019

energia 2019

 

Dal calo dei prezzi delle energie rinnovabili al boom del GNL, cosa aspettarsi dall’energia 2019?

(Rinnovabili.it) – “I problemi economici e politici del 2019 potrebbero influenzare il flusso di investimenti in ‘futuro più pulito’, ma non lo fermeranno”. Angus McCrone, capo redattore presso BloombergNEF ha pochi dubbi: a prescindere dalle nuvole nere che si addensano oggi sul mondo finanziario e quello politico, la transizione energetica non perderà smalto. Ma per comprenderne l’evoluzione a breve termine, è necessario conoscere i trend da tenere d’occhio. A questo scopo McCrone espone quelli che, a detta del team di BNEF, sono le previsioni più significative per l’energia 2019. “Mi aspetto che quest’anno si scommetta sull’innovazione come mai prima d’ora per vincere sfide come bilanciare un sistema eolico / solare, rendere gli investimenti rinnovabili a zero sussidi o decarbonizzare il settore del riscaldamento”, spiega il capo redattore. Nel dettaglio gli analisti americani hanno stilato una decina di pronostici energetici per l’anno in corso in grado di restituire un quadro abbastanza completo sulle attuali dinamiche del settore, sia sul fronte dell’energia rinnovabile che di quella fossile.

 

 

10 pervisioni per l’energia 2019 a livello mondiale

1. Riduzione dei costi tecnologici e degli investimenti: Quest’anno dovremmo ottenere più gigawatt installati di eolico e di fotovoltaico, soprattutto grazie a costi di continua capitale in diminuzione e, per il solare, a una sovraofferta che porterà a tagli nei prezzi dei moduli. Di contro, gli analisti stimano un ulteriore freno negli investimenti rinnovabili 2019 con un risultato complessivo inferiore al 2018 seppure ancora sopra i 300 miliardi di solari.

 

2.Crescita del fotovoltaico: È probabile che l’anno prossimo vedrà un aumento nell’intervallo da 125 GW a 141 GW, ben oltre dunque i 109 GW di nuova capacità con cui si è chiuso il 2018. Al caos del mercato cinese si opporranno gli sviluppi di Europa, India, Medio Oriente, Nord Africa e Turchia. Sotto il profilo puramente tecnologico il 2019 sarà l’anno del fotovoltaico galleggiante, dei moduli bifacciali e dell’accoppiata solare e batterie.

 

3.Consolidamento dell’eolico onshore: La capacità del mercato eolico dovrebbe passare dai 53,5 GW del 2018 a oltre 70 GW del 2019 (di cui 8,5 GW dovrebbero essere di solo offshore), focalizzando la crescita in Nord Europa, Cina e Stati Uniti. “Questo sarà l’ultimo anno prima che l’Asia diventi il mercato leader dell’eolico offshore, installando il 25% in più di capacità rispetto all’Europa nel 2020”.

 

4. Accumulo di energia da record: L’energy storage supererà per la prima volta nella storia del mercato i 10GWh. Ciò include sia le attività su scala delle utility che quelle behind-the-meter (gli impianti domestici o aziendali). Nonostante la minaccia delle guerre commerciali, i produttori cinesi di batterie potranno vantare una presenza globale sul mercato dell’accumulo. La forte concorrenza e il recente allentamento dei costi del cobalto e del litio spingono i prezzi medi al di sotto dei 150 $ / kWh.

 

5.Rallentamento delle vendite di EV. Attualmente ci sono quasi 5 milioni di auto elettriche su strada a livello mondiale. “Ci aspettiamo che altri 2,6 milioni di auto saranno vendute nel 2019. Questo rappresenterà circa un 40% di crescita, valore in calo rispetto del 2018”. La Cina sarà nuovamente in testa, con circa 1,5 milioni delle future vendite, mentre quelle europee arriveranno a poco meno di 500mila unità. La crescita dovrebbe essere forte nei paesi nordici e in Germania, iniziare a salire in Italia e frenare nel Regno Unito.

 

6. Nuove infrastrutture per incrementare le esportazioni di gas negli Stati Uniti

 

7. Crescita del GNL: “Nel 2019, ci aspettiamo che il commercio globale di GNL si espanda di un ulteriore 8% per raggiungere 340MMtpa”, spiegano gli analisti. La domanda globale di gas naturale liquefatto è balzata del 10% nel 2018 per raggiungere 313 milioni di tonnellate all’anno – nonostante i maggiori prezzi (in media a $ 10 / MMBtu) rispetto al 2017 (in media a $ 7 / MMBtu). La Cina resterà il motore principale di questa crescita grazie alla sua politica di riduzione dell’uso di carbone. L’Europa aumenterà ulteriormente le sue importazioni.

 

8. Volatilità del prezzo del petrolio Il greggio ha registrato un picco nel 2018. Sia Brent che WTI sono aumentati gradualmente durante i primi nove mesi dell’anno, ma hanno perso tutti i loro guadagni nel quarto trimestre, chiudendo l’anno in ribasso del 19% e del 26% rispettivamente. La volatilità è stata trainata dall’aumento della produzione statunitense, da un ribaltamento delle sanzioni USA all’Iran e dall’incertezza sulla risposta dell’OPEC alla caduta dei prezzi. Gli analisti stimano ripercussioni per tutto il 2019 “ma ci aspettiamo che il greggio termini l’anno in territorio positivo e che la rinnovata risoluzione dell’OPEC coincide con la scadenza delle deroghe per le sanzioni statunitensi sulle esportazioni iraniane”.

 

9. Rafforzamento della digitalizzazione: I produttori di apparecchiature industriali hanno speso recentemente miliardi di dollari su Internet of Things, intelligenza artificiale, asset automation, e robotica e sensori. BNEF si aspetta che nel 2019 altri grandi gruppi industriali investiranno cifre miliardarie nelle piattaforme digitali, attraverso acquisizioni, fusioni e investimenti di venture capital.

10. La transizione energetica della Cina si focalizzerà sui “dettagli”: Anche se la Cina rimarrà il più grande distributore mondiale di energia rinnovabile, quest’anno non batterà nessuno dei record raggiunti in precedenza. Gli esperti suggeriscono, invece, di guardare a cambiamenti più sottili ma altrettanto significativi che, a partire dal 2019, rimodelleranno il più grande sistema energetico del mondo: la spinta governativa verso la grid parity, la maggiore attenzione alla generazione distribuita, i nuovi piani per l’accumulo energetico e le per le linee di trasmissione.

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