L'annuncio del Ministro degli Investimenti egiziano, Sahar Nasr in visita al sito in costruzione a 650 km a sud del Cairo.
Il Benban Solar Park avrà capacità di oltre 1,6 GW pari a 3,8 TWh annui e garantirà il fabbisogno energetico di 1 milione di abitazioni
(Rinnovabili.it) – L’Egitto completerà la costruzione del più grande impianto fotovoltaico al mondo entro la fine del 2019: a confermare le tempistiche per il completamento del Benban Solar Park è stato il Ministro degli Investimenti egiziano, Sahar Nasr.
Il parco fotovoltaico è attualmente in costruzione: sorgerà nei pressi della cittadina di Benban, a circa 650 chilometri a sud del Cairo, su un’area di poco superiore a 37 chilometri quadrati. Una volta completato, il Benban Solar Park dovrebbe avere una capacità di oltre 1,6 GW, pari a 3,8 TWh annui e dovrebbe garantire il fabbisogno energetico di un milione di abitazioni.
Il progetto ha un costo stimato di 2 miliardi di dollari, di cui 653 milioni sono stati erogati dalla Banca Mondiale tramite l’International Finance Corporation.
Al momento il Paese africano raggiunge appena il 3% di fabbisogno energetico nazionale soddisfatto da fonti rinnovabili ma punta al 20% entro il 2022, anche grazie all’entrata a regime dell’impianto di Benban.
>>Leggi anche In Olanda, l’impianto fotovoltaico flottante che segue il sole come i girasoli<<
L’incremento degli investimenti, sia pubblici che privati, di cui buona parte attualmente è attratta dal settore energetico, resta il punto cruciale che potrebbe permettere all’Egitto di raggiungere il 40% di energia da fonti rinnovabili entro il 2035: “Le riforme del comparto energetico egiziano hanno aperto un grosso spiraglio per gl’investimenti privati”, ha confermato il Presidente della Banca Mondiale, David Malpass, in visita presso il cantiere del Benban Solar Park.
Il parco solare di Benban rappresenta un nuovo modello in Egitto anche a livello economico e imprenditoriale: il Governo egiziano è proprietario di quasi tutti gli impianti energetici del Paese, alimentati in buona parte da fonti fossili, e porta avanti un dispendioso programma di sussidi per la produzione di carburanti che costa alle casse delle Stato più di quanto venga investito in sanità, formazione e welfare. Il Benban Solar Park, invece, vede la collaborazione di 13 compagnie private (cui comunque si affianca il controllo del settore pubblico) e quella degl’investimenti internazionali: un’apertura verso nuove forme di produzione e di economia in un Paese dalle enormi potenzialità energetiche.
>>Leggi anche Dal Belgio, il sistema fotovoltaico che produce idrogeno dall’umidità<<