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Eclissi: perché Terna disconnette fotovoltaico ed eolico dalla rete?

Si tratterà di un caso unico in Europa, ma Terna ha deciso di applicare la procedura di emergenza per l'eclissi, sconnettendo fotovoltaico ed eolico

Eclissi perché Terna disconnette il fotovoltaico dalla rete

 

(Rinnovabili.it) – Perché, se in tutta Europa i gestori delle reti elettriche sostengono che l’eclissi di venerdì non farà un baffo alla produzione di energia, Terna ha deciso di disconnettere dalla rete 9 mila MW di fotovoltaico e 100 MW di eolico? Senza contare che quest’ultimo non dipende neppure dal sole. Le perplessità vengono da Assorinnovabili, che punta il dito sulla scelta del gestore di garantire la sicurezza della rete applicando la procedura d’emergenza RIGEDI. Essa prevede il distaccamento, con preavviso, per la Generazione Distribuita Riducibile (GDR). L ’Associazione ritiene che l’applicazione della procedura d’emergenza «debba essere utilizzata solo come extrema ratio, e ritiene opportuno che Terna metta in campo tutte le possibili azioni atte a scongiurare un massiccio distacco (peraltro in assenza di qualsiasi corrispettivo economico) degli impianti fotovoltaici connessi alla rete di media tensione».

 

La polemica scoppia proprio nella giornata in cui i fornitori dell’elettricità in Unione Europea rilasciano dichiarazioni in merito al calo della produzione di energia solare (non eolica) durante l’eclissi. Sostengono che metterà alla prova come mai in prima d’ora la rete europea, ma anche che quest’ultima non dovrebbe risentirne affatto. È altamente improbabile, sostengono, che gli utenti abbiano problemi ad accendere la luce.

Se il tempo è buono, venerdì mattina la rete europea perderà di botto l’equivalente della generazione di otto-dieci centrali a carbone di grandi dimensioni. L’eclissi coprirà circa l’85% del sole nel punto più buio.

 

I tecnici della Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione di energia elettrica (ENTSO-E) hanno lavorato per più di un anno sui modi per affrontare la potenziale perdita di 35.000 MW di capacità di generazione.

Le previsioni meteorologiche danno nubi in gran parte del continente: questo significa che il buco di produzione sarà meno pronunciato di quanto lo sarebbe se splendesse ovunque il sole. Un portavoce di ENTSO-E ha comunque affermato che gli ingegneri sono «molto fiduciosi» del fatto che il sistema possa reggere anche con condizioni meteorologiche buone.

 

Un portavoce dell’EPIA, l’Associazione Europea dell’Industria Fotovoltaica, ha sottolineato che l’eclissi era un evento prevedibile e quindi poco rischioso per la sicurezza della rete.

Se infatti parte della produzione solare potrebbe risentirne, le perdite dovrebbero essere ampiamente compensate dal calo della domanda derivante dalla curiosità del pubblico, che in massa interromperà le proprie operazioni per qualche minuto per osservare il fenomeno. Il cielo coperto in gran parte dell’Europa dovrebbe tuttavia scoraggiare molte persone, ma anche in questo caso l’effetto sulla rete dovrebbe essere trascurabile.