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DL agricoltura, spunta lo stop al fotovoltaico nelle zone agricole

Il decreto dovrebbe approdare al prossimo Consiglio dei Ministri ma l'attuale bozza entra a gamba tesa nella discussione sulla possibilità o meno di realizzare impianti fotovoltaici in aree classificate agricole 

fotovoltaico nelle zone agricole
Foto di Raphael Cruz su Unsplash

Il MASAF sta finalizzando il nuovo DL Agricoltura

Stop al fotovoltaico a terra nelle zone agricole. Il divieto è riportato nella bozza del DL Agricoltura, il provvedimento curato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) e contenente interventi a tutela delle imprese del settore. Tra i dodici articoli del testo spunta “a sorpresa” anche una norma finalizzata a limitare l’uso del suolo agricolo

Fotovoltaico nelle zone agricole, le norme in materia

La questione “fotovoltaico nei campi” in Italia è dibattuta da tempo e ha alle spalle una lunga storia normativa. L’inizio lo si potrebbe individuare nell’approvazione del Decreto legislativo n.387 del 2003 (recepimento di una direttiva europea) che stabiliva la possibilità di installare impianti di produzione di energia elettrica anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. A patto di tener conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore, “con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale“.

Un concetto ribadito anche dal Decreto ministeriale del 10 settembre 2010 contenente le Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Il provvedimento in questione esplicitava tra i criteri per l’individuazione di aree non idonee alle FER che le zone agricole non potessero essere genericamente considerate tali. L’unica limitazione apportata negli anni nelle norme nazionali riguarda l’esclusione degli impianti fotovoltaici a terra dagli incentivi statali, ad eccezione delle configurazioni dell’agrivoltaico salvate sia dal DL 1 del 2012 che dal Decreto semplificazioni Bis (D.L. 77/2021).

Sul rapporto impianti fotovoltaici e zone agricole si sono pronunciate anche alcune leggi regionali per l’individuazione di aree non idonee. Ma ogni esclusione o divieto inserito all’interno è stato giudicato incostituzionale dalla Corte Costituzionale. Quindi tutta l’attesa del comparto si focalizzata sul Decreto Aree idonee – ancora in via di definizione – figlio del D. Lgs dell’8 novembre 2021 n.199.

Fotovoltaico nei Campi, cosa prevede la Bozza DL agricoltura?

Il nuovo decreto Agricoltura, che secondo indiscrezioni sarebbe pronto ad approdare in Consiglio dei Ministri il prossimo lunedì, calca la mano sulla questione. Nel dettaglio la bozza riporta all’articolo 6 le “Disposizioni finalizzate a limitare l’uso del suolo agricolo“. Si legge nel testo:

 1. All’articolo 20 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente: “1-bis. Le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra di cui all’articolo 6-bis, lettera b) del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28. I procedimenti di autorizzazione in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto sono conclusi ai sensi della normativa previgente”.

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Lollobrigida: “è una norma di buonsenso”

Con le prime indiscrezioni sulla bozza, sono circolate anche voci di un possibile dissenso interno, tra le posizione del MASAF e quelle del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Voci rapidamente smentite dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che, a margine del margine della tappa torinese del Giro E-24, ha negato la presenza di possibili divergenze tra Dicasteri.

Per Lollobrigida si tratta di “una norma di buon senso” che – precisa – non avrà impatto sugli impianti agrivoltaici. A patto che quest’ultimi siano realizzati con sistemi “compatibili con l’agricoltura”. Nè dovrebbe avere incidere su progetti già pianificati. “Non siamo un governo che cambia leggi a chi ha investito per realizzare un’opera”, ha commentato il ministro ai microfoni dell’ANSA. “Le opere previste, che non sono in numero eccezionale, verranno realizzate, non si tratta di opere a grandissimo impatto ambientale“. Ma soprattutto non saranno toccati dal vincolo tutti quei terreni “incolti” o non adatti all’uso agricolo, come le zone contigue a grandi arterie di circolazione ferroviaria e autostradale o le cave minerarie.

Per il deputato del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti questa misura potrebbe far perdere all’Italia anche gli 1,1 mld di euro di incentivi previsti dal PNRR per l’agrivoltaico. “Piuttosto che assestare un duro colpo a un settore strategico – ha commentato Cappelletti -, il Governo dovrebbe piuttosto concentrarsi per dare attuazione al Decreto per l’individuazione delle aree idonee, nel quale sarà disciplinato lo sviluppo delle rinnovabili, quindi anche del fotovoltaico nelle aree agricole con il coinvolgimento delle Regioni. Su questo continueremo a dare battaglia”.

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