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Cosa non deve mancare nella nuova direttiva UE Energie Rinnovabili

SolarPower Europe ha pubblicato un Position paper sulla riforma della RED II, spiegando come aumentare le ambizioni verdi europee.

direttiva UE Energie Rinnovabili
Foto di Klas_lu da Pixabay

Sei raccomandazioni chiave per la direttiva UE Energie Rinnovabili

(Rinnovabili.it) – La Commissione van der Leyen sta preparando la riforma della direttiva UE Energie Rinnovabili (nota anche come RED II), provvedimento che accompagnerà la transizione energetica del Blocco nei prossimi 10 anni. Il testo è atteso per luglio 2021, all’interno del pacchetto legislativo “Fit for 2030,” ma le prime indiscrezioni non sono mancate. Come quella che conferma il promesso aumento della quota di rinnovabili nei consumi energetici finali dal 32% (versione attuale) al 38-40% (riforma).

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In realtà i lavori della Commissione Europea sulla bozza sono ancora aperti e SolarPower Europe ne ha approfittato per pubblicare alcune raccomandazioni sul tema. L’associazione, che rappresenta i produttori fotovoltaici del Vecchio Continente, ha redatto un Position paper sulla riforma della direttiva UE Energie Rinnovabili. Affiancandolo con un studio che spiega come aumentare le ambizioni verdi europee.

Per “raggiungere una riduzione delle emissioni di CO2 del 55% nell’UE entro il 2030, è inevitabile una revisione al rialzo degli obiettivi per le rinnovabili”, spiega SolarPower Europe. “La Commissione ha già espresso la necessità di aumentare l’attuale target 2030 dal 32% ad almeno il 38-40% […] Tuttavia, l’Unione ha il potenziale per raggiungere una quota del 45% di energie rinnovabili nei consumi finali”. Il documento pubblicato dall’ente individua sei raccomandazioni chiave per aumentare gli impegni della nuova RED II allineandola al target più ambizioso dell’Accordo di Parigi. 

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Nel dettaglio, l’associazione chiede di:

  1. Aumentare la quota di fonti rinnovabili nella domanda finale di energia almeno al 45% entro il 2030 (articolo 3).
  2. Migliorare il quadro per l’autoconsumo di energia rinnovabile commerciale e industriale (articoli 4 e 21).
  3. Migliorare il quadro delle garanzie di origine e aumentare la loro trasparenza (articolo 19).
  4. Sostenere l’idrogeno rinnovabile attraverso un solido sistema di certificazione e quote dedicate in settori di utilizzo finale difficili da sopportare, implementando nel contempo i nuova capacità elettrica a zero emissioni.
  5. Rafforzare le disposizioni sulle procedure amministrative e migliorarne l’attuazione (articolo 15).
  6. Stabilire requisiti minimi per la generazione di energia rinnovabile negli edifici (articolo 15).