Il provvedimento ministeriale definisce criteri e modalità per la concessione dei benefici ai nuovi impianti agrovoltaici nazionali. Obiettivo: sostenere una capacità produttiva energetica addizionale di 1,04 GW
Incentivi all’agrivoltaico avanzato: Il PNRR ha stanziato oltre 1 miliardo di euro
(Rinnovabili.it) – Installare ben 1,04 GW di nuova capacità verde entro il 30 giugno 2026, per una produzione annuale stimata di circa 1.300 GWh annui. Questo l’obiettivo legato all’investimento di oltre un miliardo di euro del PNRR per l’agro-voltaico italiano. E oggi l’intervento ha finalmente il suo schema incentivante. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha fatto sapere d’aver approvato il nuovo decreto impianti agrivoltaici avanzati, il provvedimento recante criteri e modalità per la concessione dei benefici. Il documento, volato a Bruxelles per la consueta approvazione da parte della Commissione europea, definisce tariffe incentivanti e contingenti di potenza. Ma soprattutto traccia la strada per il nuovo matrimonio tra agricoltura e fotovoltaico, un’unione all’insegna dell’innovazione e della tutela della produzione agricola.
“L’autonomia energetica si costruisce anche puntando sulla vocazione agricola di una grande parte del nostro Paese”, spiega in una nota stampa il Ministro Pichetto. “Oggi la sfida, che questo decreto interpreta con grande attenzione, è far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita, aprendo opportunità di crescita del settore nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente”.
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Agrivoltaico nazionale, cosa prevede il PNRR?
Nello specifico la misura di investimento del PNRR prevede l’implementazione di sistemi ibridi agricoltura-fotovoltaico che non compromettano l’utilizzo dei campi, ma contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende coinvolte. In alcuni casi anche valorizzando i bacini idrici tramite soluzioni galleggianti. Ma l’aspetto più qualificante risulta quello del monitoraggio delle realizzazioni e della loro efficacia. Dovranno esser raccolti dati sia sugli impianti agrivoltaici sia sull’attività agricola sottostante. “L’investimento – si legge nel Piano di Ripresa e Resilienza – si pone il fine di rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico (ad oggi stimati pari a oltre il 20 per cento dei costi variabili delle aziende e con punte ancora più elevate per alcuni settori erbivori e granivori), e migliorando al contempo le prestazioni climatiche-ambientali.
Per orientare gli interventi in questi mesi il Mase ha pubblicato le “Linee guida in materia di impianti agrivoltaici” sviluppate da CREA, ENEA, GSE e RSE e il 27 giugno 2022 ha lanciato una consultazione pubblica per raccogliere le osservazioni e gli spunti sul nuovo Decreto Incentivi per l’agrivoltaico avanzato.
Decreto impianti agrivoltaici avanzati, le novità
Il decreto ministeriale disciplina gli incentivi per gli impianti agrivoltaici avanzati, prevedendo il riconoscimento di un doppio beneficio. Da un lato un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili; dall’altro una tariffa a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete.
Per accedere ai contributi i sistemi agrovoltaici dovranno rispettare dei requisiti impiantistici minimi: superficie minima destinata all’attività agricola pari almeno al 70% dell’appezzamento oggetto di intervento; superficie complessiva dei moduli fotovoltaici rispetto alla superficie totale occupata dal sistema agrivoltaico (LAOR) non superiore al 40%. E ovviamente l’altezza minima dei pannelli solari rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole nella parte sottostante.
Ma il Decreto incentivi agrivoltaico riporta anche requisiti di esercizio. Le norme richiedono che sul terreno oggetto dell’intervento sia garantita la continuità dell’attività agricola e/o pastorale. E che siano monitorati il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività del terreno per i diversi tipi di colture.
Incentivi per l’agrivoltaico italiano: aste e contingenti
Gli incentivi saranno assegnati tramite procedure di asta competitiva, prevedendo due distinti contingenti di potenza: un primo contingente di 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW; un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.
Risulteranno avvantaggiate le soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza. “Assieme al decreto Comunità Energetiche – conclude Pichetto – questo è probabilmente uno dei provvedimenti più qualificanti per cambiare dal territorio il paradigma energetico del nostro Paese e guardare al futuro”.