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Decreto Energy Release, testo firmato

Il decreto ministeriale "Energy Release" stabilisce un prezzo calmierato dell’energia elettrica per le imprese energivore che realizzano nuova capacità rinnovabile. Pichetto: "Strumento per la transizione industriale"

Decreto Energy Release, testo firmato
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DM Energy Release, cos’è e cosa prevede

È stato firmato ieri sera il Decreto Energy Release, il provvedimento ministeriale che definisce un  nuovo meccanismo per lo sviluppo di capacità rinnovabile da parte delle imprese energivore. Lo ha fatto sapere lo stesso ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, in una breve nota stampa in cui ne riassume le novità. “Variamo uno strumento per sostenere concretamente la transizione del nostro settore industriale verso le fonti energetiche rinnovabili”, ha affermato Pichetto. “Il decreto appena firmato garantirà alle aziende energivore […] prezzi più contenuti per alleviare la spesa elettrica“. Si aggiunge così un nuovo strumento a sostegno del tessuto produttivo nostrano, incrementando il pacchetto di aiuti già in essere tra cui i diversi incentivi 2024 al fotovoltaico aziendale.

La domanda energetica dell’industria energivora italiana

Una visione, quella governativa, fortemente condivisa da Confindustria, come spiega Aurelio Regina, Delegato del Presidente per l’Energia. “La firma del Decreto Energy Release è un passaggio fondamentale per il sistema produttivo italiano. Rappresenta una risposta concreta alla necessità di rendere competitivi i costi dell’energia e potrà supportarle nella transizione energetica”.

D’altra parte i numeri parlano da soli. In Italia le industrie ad alto consumo di energia hanno un fabbisogno annuo di circa 65 TWh e oggi pagano l’energia elettrica a prezzi molto più elevati delle controparti europee. Secondo i dati GME infatti, aggiornati a febbraio 2024, continuano a persistere ampi differenziali nei prezzi elettrici all’ingrosso tra l’Italia e gli altri paesi UE: si va dai 40 euro/MWh in Spagna, ai 58 euro/MWh in Francia e ai 61 euro/MWh in Germania, fino al valore registrato in Italia (88 euro/MWh) che rimane nettamente il più alto.

Ecco perché sottolinea Aurelio Regina, questa misura potrebbe fornirgli circa un terzo di energia a costi competitivi per i prossimi tre anni. Ma vediamo nel dettaglio i contenuti.

DM Energy Release, anticipata il 50% dell’energia elettrica

Il provvedimento nasce grazie al Decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, recante recante: “Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023”.

Nel dettaglio l’articolo 1 del DL, introduce nuove misure per promuovere la produzione di energia  rinnovabile nei settori energivori soggetti al rischio di delocalizzazione. La nuova capacita di generazione elettrica può essere realizzata tramite nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici di potenza minima pari a 200 kW; oppure attraverso impianti già in esercizio ma oggetto di potenziamento o rifacimento, a patto che l’incremento di potenza sia di almeno 200 kW.

Ma l’aspetto clou del decreto consiste nella possibilità di chiedere al GSE l’anticipazione del 50% dell’energia elettrica che i nuovi impianti (o la parte oggetto di repowering) produrranno in futuro. Come? Mediante la stipula di contratti per differenza (CfD) a due vie a copertura di un periodo di 36 mesi.

Prezzi calmierati, contributi e uso suolo pubblico

Il prezzo di cessione dell’elettricità anticipata verrà definito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) almeno 30 giorni prima del termine per la presentazione delle stesse richieste di anticipazione, fissando un costo massimo. Alle imprese energivore l’onere di realizzare gli impianti rinnovabili promessi entro 40 mesi dalla sottoscrizione del CfD. Restituendo l’elettricità anticipata su un orizzonte temporale di 20 anni ad un prezzo pari a quello dell’anticipazione.

 Il Decreto Energy Release prevede, inoltre, contributi fino a un massimale di 300 mila euro a copertura dei costi sostenuti dalle imprese per garantire il valore dell’energia anticipata. E concede una priorità sull’utilizzo di superfici pubbliche per i nuovi impianti rinnovabili.

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