Bruxelles fa sapere che continuerà ad investigare sui possibili incentivi concessi da pechino alla propria industria solare senza applicare misure compensative provvisorie
Questa seconda indagine si deve alla denuncia presentata il 26 settembre 2012 da UE ProSun, associazione che rappresenta oltre 20 aziende europee produttrici di pannelli solari e componentistica, che allora aveva presentato elementi sufficienti a dimostrare l’esistenza sia dei sussidi statali da parte del governo della Cina, che del pregiudizio subito dal mercato comunitario.
Prima di imporre misure punitive infatti, la Commissione si prenderà nove mesi di tempo al fine di giungere a conclusioni definitive entro le fine di quest’anno. Poiché il pregiudizio subito dall’industria dell’Unione è stato rimosso nella fase preliminare, grazie alle misure antidumping provvisorie e gli impegni cinesi sui prezzi dei prodotti, l’Esecutivo Ue fa sapere che tale decisione non avrà alcun impatto sulla protezione dell’industria europea contro le pratiche commerciali sleali.
Una volta che la Commissione avrà completato le proprie analisi riguardante il caso antidumping e quello sulle sovvenzioni governative, i risultati saranno comunicati a tutte le parti interessate per dovuti i commenti. Dopo un approfondito esame delle osservazioni, Bruxelles pubblicherà i risultati definitivi in entrambe le inchieste. Il termine per l’istituzione di dazi definitivi in entrambi i casi è di 5 dicembre 2013.