Licenziato dalla Giunta il “vademecum” che assicura il corretto inserimento degli impianti solari salvaguardando paesaggio, risorse ambientali e culturali, produzioni agricole e agroalimentari
Nel dettaglio la proposta ruota attorno a quattro temi chiave che divengono i parametri prioritari per ogni questione sul “come”: minor consumo di territorio, riutilizzo di aree degradate, progetti “ad hoc” in base alla specificità dell’area in cui l’intervento viene realizzato, e innovazione. “Ogni progettazione – si legge nella nota stampa della Regione – dovrà partire dall’analisi del rapporto tra l’impianto e la preesistenza dei luoghi. E poi dovrà tener conto di una serie di criteri che riguardano aspetti idrogeomorfilogici, di localizzazione, le condizioni di interferenza nei coni visivi, le modalità di recinzione, quelle per i sistemi di sicurezza, e soprattutto le caratteristiche con cui si dovranno costruire gli impianti, le infrastrutture inerenti e la viabilità di accesso”. Il documento non lascia al caso neanche il processo di dismissione degli impianti, dettando le linee guida per ogni fase di vita dell’istallazione, dalla costruzione alla manutenzione fino al ripristino dei luoghi.