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Da Assosolare le linee guida per 4° Conto Energia

Chianetta: “accompagnare la graduale riduzione degli incentivi con una radicale diminuzione dei tempi degli iter autorizzativi"

(Rinnovabili.it) – Mentre trapelano le prime indiscrezioni sul Quarto Conto Energia, che vedrebbe confermata la proposta avanzata da Confindustria (meno 2% su gli incentivi nel primo quadrimestre nel 2011 e meno 8-10% nel secondo fino al 15-20% nel 2013) e mentre il Governo continua la valutazione del relativo decreto, “Assosolare”:https://www.assosolare.org/ fa sapere di aver inviato ai dicasteri competenti una proposta per sciogliere i nodi emersi dall’ultimo tavolo tecnico. Il documento redatto dall’Associazione italiana dell’industria solare fotovoltaica definisce alcuni elementi guida a tutela della filiera italiana che sappia integrare la doppia necessità di una tutela delle imprese e dei posti di lavoro da una parte e di controllo dei costi delle tariffe dall’altra. Quattro i principi guida fondamentali:
* *Innalzamento del cap monetario per gli incentivi al 2016* – indicato a oggi a 6 miliardi di euro l’anno – di 0,9 miliardi per un massimale di costo di 20 €/MWh (scenario più oneroso), sia per scongiurare il pericolo di tagli occupazionali, sia per procedere con la riduzione fino all’annullamento della voce CIP 6 entro i prossimi anni.
* *Introduzione di obiettivi annuali al posto di tetti incentivabili*, partendo da un target di 2,5 GW per il 2011 e di 3 GW annui fino al 2016 e prevedendo riduzioni anticipate della tariffa in funzione della potenza installata.
* *Riduzione del taglio preventivato tra dicembre 2011 e gennaio 2012*, per il quale Assosolare propone un 5% al posto del 10% a dicembre 2011, cosi come previsto nella tabella di riduzione, e il 10% di riduzione nel 2012 anziché del 15%.
* *Eliminare la prenotazione della capacità e relativa fidejussione*.

A ciò l’associazione aggiunge indicazioni ritenute indispensabili come ancorare la riduzione delle nuove tariffe al criterio della _“fine lavori certificata”_ e non più all’entrata in esercizio degli impianti, ma con degli accorgimenti che impediscano il ripetersi del _“fenomeno Alcoa”,_ l’istituzione di un tavolo di monitoraggio permanente con i rappresentanti del settore e ancora una contemporanea e radicale diminuzione degli attuali tempi degli iter autorizzativi, che si traducono in significativi aggravi dei costi degli impianti (anche fino al 17%) e dei costi di connessione alla rete (fino al 10% del valore dell’impianto).