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Cryosolar, la nuova cella frigorifera solare che parla francese

Crysolar cella frigorifera solare
Credits: Cryosolar

Come garantire la catene del freddo in aree isolate

(Rinnovabili.it) – Da quest’anno i pescatori di La Désirade potranno conservare il pescato grazie all’energia fotovoltaica. La piccola isola francese, situata nel dipartimento d’oltre mare di Guadalupa, è infatti il primo territorio a sperimentare Cryosolar, nuova cella frigorifera solare, completamente offgrid e autonoma. Il progetto nasce dal settore ricerca e sviluppo di Valorem, azienda anch’essa francese e attiva nel settore delle rinnovabili, contando sul supporto economico della Regione di Guadeloupe e di Ademe (Agenzia per la transizione ecologica).

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A gennaio 2021, la società ha installato e messo in servizio sull’isola la sua speciale “cold battery” appositamente progettata per garantire la catena del freddo in aree remote. Qui rimarrà un anno circa, per dar prova delle sue abilità, ma la società fa sapere di aver già spedito altri due impianti in Senegal in accordo con il Ministero senegalese della pesca e l’agenzia ANER.

Come funziona Cryosolar?

Il sistema è modulare e compatto. Ogni unità è contenuta in un container isolato teoricamente e dotato di un ampio tetto fotovoltaico da 15 kW. Al suo interno si trovano, oltre allo spazio dedicato allo stoccaggio dei generi alimentari (fino a 35 m3), celle frigorifere a cambio di fase (8 kW) e batterie agli ioni di Litio per l’attivazione degli ausiliari ed in particolare per la circolazione dei fluidi refrigeranti.

“Cryosolar® – si legge sul sito del progetto – soddisfa i requisiti di sicurezza e quelli economici delle aree remote, dando loro accesso a un freddo costante e affidabile per preservare i loro prodotti deperibili (agroalimentare, sanitari). Questa soluzione […] produce e immagazzina freddo ed elettricità da fonti rinnovabili utilizzando un processo pulito ed ecologico. Oltre al vantaggio ambientale, Cryosolar® dà una spinta ai territori contribuendo nel contempo all’economia locale e allo sviluppo economico delle aree rurali”.

Non si tratta, ovviamente, dell’unica soluzione offgrid nata in questo segmento. In Africa, ad esempio, aveva già debuttato una startup keniota, la SolarFreeze. Una squadra di giovani ingegneri che oggi realizza e fornisce sistemi di refrigerazione ad energia fotovoltaica per piccoli agricoltori e commercianti dell’Africa subsahariana. Anche in questo caso l’impianto si affida a sole e integra l’IoT nel funzionamento. “Questa soluzione – spiega la startup – aiuta i piccoli agricoltori a evitare ingenti investimenti nella creazione di spazi di stoccaggio, consentendo loro di concentrarsi sulla produzione di orticoltura e prodotti lattiero-caseari di alto valore”.

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