Dopo il taglio del 90% registrato negli ultimi due decenni, per i prezzi del fotovoltaico si prospetta una nuova sforbiciata del 15-25% entro la fine del 2030. I dati di Wood Mackenzie.
Il solare diverrà la fonte di nuova produzione elettrica più economica in 17 Paesi
(Rinnovabili.it) – Negli anni passati, i sussidi statali hanno dato una potente mano al mercato fotovoltaico mondiale. Oggi quesi generosi aiuti stanno venendo meno, lasciando il passo ad aste al ribasso e nuovi accordi di compravendita a lungo termine. E nonostante il profondo cambiamento in atto, il costo dell’energia solare continua a calare. Dal 1991 a oggi questa voce è scesa del 90%; entro il 2030 subirà un nuovo taglio del 15-25%. Le stime appartengono all’ultimo rapporto di Wood Mackenzie, intitolato Total eclipse: come la riduzione dei costi assicurerà il dominio del solare nel settore dell’energia.
Il documento definisce il comparto fotovoltaico come “highly investible”, ossia da alta attrattività per gli investitori, grazie alla sua rinnovata capacità di soddisfare sia gli obiettivi economici che politici. “Mentre il mondo cerca di riprendersi dalla crisi economica innescata dal Covid-19 e, contemporaneamente, soddisfare gli obiettivi climatici […] il solare è in una posizione unica per portare avanti gli sforzi di decarbonizzazione”, spiega direttore della ricerca di Wood Mackenzie, Ravi Manghani.
Anche con la pandemia, le installazioni globali hanno superato i 115 GW nel 2020. A titolo di confronto, la nuova capacità installata nel 2006 a livello mondiale era di appena 1,5 GW. La tecnologia rappresenta già oggi la forma più economica di nuova produzione elettrica in 16 stati degli USA, oltre a Spagna, Italia e India. Nel 2030 si aggiungeranno al gruppo, il resto degli Stati Uniti, oltre a Canada e Cina.
Tre tecnologie da tenere d’occhio
Il costo dell’energia solare costituisce la principale leva di questo trend. “Il fotovoltaico sta diventando così competitivo che non solo è un mezzo di decarbonizzazione per le aziendali, ma anche un modo per ridurre le spese energetiche per le loro attività”, ha aggiunto Manghani.
Nel prossimo decennio, Wood Mackenzie prevede che una maggiore riduzione dei costi sarà guidata dalla crescita e dallo sviluppo di diverse tecnologie:
- Pannelli bifacciali: La nuova tecnologia delle celle solari consente a entrambi i lati di un pannello di generare energia, fino al 15% in più.
- Moduli solari più grandi: Realizzare pannelli con superfici più ampie, determina maggiori guadagni in uscita.
- Tracker: Sistemi di tracciamento e inseguimento cambiano l’allineamento dei pannelli durante il giorno, aumentando la cattura di energia.
Anche i costi operativi dovrebbero diminuire nel prossimo decennio. Tecnologie, già ampiamente utilizzate dall’industria eolica, come l’utilizzo di droni e la termografia per il monitoraggio, renderanno le operazioni più efficienti. Un grande aiuto arriverà anche dall’intelligenza artificiale.
“Il settore non è privo di rischi per alcuni giocatori”, avverte Wood Mackenzie. “Chi investe nel solare potrebbero pagare un prezzo per il successo della tecnologia. Con il calo dei costi e l’aumento della capacità solare installata, anche i prezzi all’ingrosso possono diminuire, riducendo la redditività. Tuttavia, questa riduzione dovrebbe consentire al fotovoltaico di sostituire il carbone e altre tecnologie più costose aumentando la sua quota di mercato”.