IRENA pubblica uno studio sui costi delle tecnologie rinnovabili
(Rinnovabili.it) – In molte parti del mondo, le tecnologie rinnovabili hanno già oggi superato la convenienza delle fossili. E il domani, promette IRENA, si prospetta ancora più roseo. Per dimostrarlo, l’agenzia ha pubblicato oggi uno studio completo dei costi mettendo in evidenza le ultime tendenze per ciascuna delle principali fonti alternative. E in ogni caso, che si tratti di solare a concentrazione o di agroenergie, il trend preponderante è quello del ribasso. “L’energia rinnovabile è la spina dorsale di qualsiasi sviluppo che voglia essere sostenibile”, ha dichiarato Francesco La Camera, Direttore Generale dell’IRENA. “Dobbiamo fare tutto il possibile per accelerarla se vogliamo raggiungere gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi. Il rapporto di oggi invia un chiaro segnale alla comunità internazionale: le rinnovabili forniscono ai paesi una soluzione climatica a basso costo che consente di aumentare l’azione”.
Nel dettaglio il documento mostra come nel 2018 il costo medio ponderato globale dell’elettricità si sia abbassato per tutte le tecnologie rinnovabili disponibili sul mercato: -26% per il solare termodinamico, meno 14% per le bioenergie, meno 13% per il solare fotovoltaico e per l’eolico a terra, meno 12% per l’idroelettrico e un meno 1% per geotermia ed eolico offshore.
Questa spirale a ribasso ha fatto sì che già oggi l’energia eolica e fotovoltaica siano spesso meno costose di qualsiasi opzione alimentata a combustibili fossili, e senza alcuna assistenza finanziaria (leggi anche Rinnovabili sempre meno costose, possono accantonare anche il gas).
Il caso del solare è emblematico: i prezzi dei moduli sono diminuiti di circa il 90% dalla fine del 2009. Alla fine del 2018, in Europa i costi dei pannelli andavano da 0,22 dollari/W per i moduli “low cost” a 0,42 dollari/ W per quelli “all black”. Anche analizzando l‘LCOE solare, paese per paese, ci si accorge di quanto drammatico sia stato il calo negli ultimi otto anni, da un minimo del meno 62% (in Giappone) e ad un massimo del meno 80% (in Italia). Inoltre sia la Cina che l’Italia hanno visto costi di installazione molto competitivi per il 2018, rispettivamente a 879 dollari / kW (23% in meno rispetto al 2017) e a 870 dollari / kW (9% in meno rispetto al 2017).
Sulle due fonti non programmabili sono riposte molte delle speranze future, malgrado i dati 2018 abbiano mostrato un rallentamento nella velocità d’installazione. Secondo il database globale di IRENA, oltre i tre quarti dell’eolico e quattro quinti della capacità fotovoltaica su scala utility commissionate nel 2020 dovrebbero fornire elettricità a prezzi inferiori rispetto ai nuovi impianti a carbone, petrolio o gas naturale.