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Costi e benefici del fotovoltaico: la monografia di ANIE/GIFI

(Rinnovabili.it) – Non sostenere le rinnovabili e considerarle solamente un costo è un errore strategico che rischia di mortificare l’intera industria nazionale. Così si apre Costi e benefici del fotovoltaico, la monografia che ANIE/GIFI ha presentato ieri a Milano nella quale vengono passati in rassegna i numerosi benefici che le rinnovabili, in generale, e il fotovoltaico, in particolare, sono in grado di offrire al sistema Paese. Incremento del Prodotto Interno Lordo, aumento del gettito fiscale, crescita dell’occupazione, miglioramento della bilancia commerciale, diminuzione del picco giornaliero della domanda energetica, riduzione delle emissioni nocive. I vantaggi di cui l’Italia potrebbe fruire guardando alle rinnovabili come a un’opportunità sono molti e potrebbero diventare gli strumenti con cui il Paese inizierà la propria ripresa economica. La monografia è arrivata proprio nel giorno in cui è stato presentato il V Conto Energia, un decreto che a detta di Valerio Natalizia, Presidente GIFI, «invece di disinibire lo sviluppo sostenibile del settore ha posto le basi per il rapido dissolvimento della filiera nazionale», vanificando gli investimenti fatti e la spesa annua già impegnata per i prossimi 20 anni. Per questo Natalizia è convinto che, per garantire al settore la piena competitività, sia necessario sostenerlo con incentivi adeguati. Secondo quanto riportato dall’Associazione, i benefici sarebbero sotto gli occhi di tutti: nel solo 2011, un risparmio di 400 milioni di euro, investimenti privati pari a 40 miliardi di euro, 18.000 addetti diretti (100.000 considerando anche l’indotto) e un corrispettivo fiscale di 20 miliardi di euro, a fronte dei 140 di incentivi nell’arco di 20 anni, di cui potranno beneficiare le casse dello Stato. Da qui la proposta avanzata da ANIE/GIFI di “delineare l’uscita graduale dalla dipendenza dagli incentivi e preparare la strada a un vero e proprio sviluppo industriale a lungo termine del comparto”. Inoltre, esentare dal pagamento dell’IMU gli edifici fotovoltaici e prevedere un credito fiscale per chi produce energia pulita potrebbero essere ulteriori elementi per permettere al settore “di penetrare in maniera capillare nel territorio nazionale”.

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