Dal modello "standard" ai contratti ultra trentennali: si allungano i tempi dei Power Purchase Agreement per ridurre i costi iniziali dei progetti
Le nuove opportunità offerte dai contratti PPA per le rinnovabili
(Rinnovabili.it) – I contratti PPA (acronimo di Power Purchase Agreement) si stanno affermando a livello mondiale come uno degli strumenti più efficaci per fornire certezza finanziaria agli sviluppatori di impianti a energie rinnovabili, anche in assenza di incentivi. Negli ultimi quattro anni l’industria europea ha firmato 1,5 GW di offerte PPA rinnovabili, di cui 1,3 GW di soli progetti eolici.
Sono gli strumenti privilegiati di tutte quelle aziende che oggi conducono la propria rivoluzione verde (leggi anche Aziende rinnovabili: cresce il numero di multinazionali al 100% green), ma anche gli elementi chiavi delle nuove politiche energetiche nazionali. Basti pensare all’Italia, il cui governo sta ragionando sull’opportunità di inserire l’obbligo per la pubblica amministrazione di acquistare parte delle forniture elettriche attraversi questi accordi. Nonostante non costituiscano una novità dal punto di vista finanziario, negli ultimi anni il loro volume è praticamente triplicato, grazie alla capacità di facilitare gli investimenti ma anche di ridurre i costi aziendali.
Cosa sono i contratti PPA?
Si tratta di contratti a lungo termine in cui un’azienda accetta di acquistare elettricità direttamente da un produttore di energia. Hanno durata superiore ai 10 anni e prevedono la vendita dell’elettricità a un prezzo fisso per kWh, offrendo pertanto una copertura contro eventuali fluttuazioni dei prezzi energetici. Poiché l’energia eolica e solare richiedono spese di manutenzione minime dopo l’installazione e possono depennare dai conti aziendali la voce “carburante”, gli acquirenti beneficiano di costi costanti e prevedibili che possono essere specificati in anticipo nei contratti PPA per le rinnovabili. A differenza del tradizionale processo di acquisto di energia da un utility locale, gli accordi di acquisto a lungo termine di energia rinnovabile aiutano le aziende a ottenere il miglior prezzo sul mercato, ottenendo l’accesso a una gamma molto più ampia di fornitori.
Il caso del Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park
Normalmente per i contratti PPA solari la durata è dai 20 ai 25 anni. Tuttavia lo scorso anno l’ACWA Power ha firmato con l’Autorità per l’elettricità e l’acqua di Dubai (DEWA) un PPA di 35 anni per l’impianto solare a concentrazione da 700 MW, parte del mega progetto Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park. L’accordo non è solo il primo contratto solare ad avere una durata del genere ma anche il primo ad avere sigillato un’offerta record di 7,3 centesimi di dollaro per kWh. Si tratta di un prezzo record per l’energia degli impianti CSP.
Con un contratto più lungo, si ha come ovvia conseguenza più anni di produzione di reddito per ammortizzare i costi iniziali. Ma quanto effettivamente ha influito il contratto sulla riduzione del prezzo dell’energia? Johan Lilliestam, docente di politica per l’energia rinnovabile presso l’ETH di Zurigo ritiene che l’estensione temporale abbia permesso alla ACWA Power di ridurre di 2 centesimi per kWh l’offerta.
Di fronte a una vita operativa più lunga viene naturale chiedersi però quali possano essere i costi aggiuntivi. Secondo gli esperti la maggior parte delle spese rientrerebbe nei normali costi di manutenzione (O & M), che per alcuni componenti, come ad esempio i generatori di vapore, potrebbero lievitare verso la fine della vita dell’impianto.