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Schüco Italia: le opportunità del “post Conto Energia”

Dal Conto energia agli ecobonus, per inaugurare una fase più stabile e concreta per il mercato delle rinnovabili. Il commento di Roberto Brovazzo, direttore Generale di Schüco Italia sulla prospettive future.

Schuco Italia l'era del dopo Conto Energia(Rinnovabili.it) – Il 6 giugno 2013  è stato raggiunto il tetto massimo di spesa di 6,7 mld di euro previsto dal V Conto Energia quale incentivo per l’installazione di impianti fotovoltaici, di conseguenza a decorrere dal 6 luglio 2013, trenta giorni dopo il raggiungimento del limite di spesa, tutti gli impianti ad uso residenziale messi in esercizio non avranno più la possibilità di usufruire degli incentivi.

 

Ma non tutto è perduto. Con il decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante disposizioni urgenti per il recepimento della direttiva europea 2010/31, gli ecobonus previsti per il retrofit energetico degli edifici (65%) e per le ristrutturazioni (50%) aprono la strada ad una nuova importante fase.

 

Ne parla Roberto Brovazzo, Direttore Generale di Schüco Italia, società leader di settore da sempre attenta alle esigenze delle famiglie.

 

“Con la chiusura dell’ultimo conto energia non diminuiscono le opportunità per il consumatore e le potenzialità di sviluppo per il mercato fotovoltaico. Il passaggio alle detrazioni fiscali, prorogate al 50% per le ristrutturazioni/fotovoltaico e al 65% per la riqualificazione energetica dell’edificio, associate ad altre forme di incentivo attualmente disponibili, si inaugura invece una fase importante per il mercato delle rinnovabili, che potrebbe essere più stabile e concreta, promuovendo contenuti diversi da quelli che negli anni passati hanno dominato il dibattito sulle tecnologie pulite. Si passa infatti dal tema predominante dell’investimento economico a obiettivi che parlano anche di autoconsumo, di risparmio per le famiglie e per le aziende, di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici”.

 

Un aiuto alle famiglie

 

Roberto Brovatto - Direttore Generale Schuco Italia

Grazie al nuovo regime fiscale è possibile richiedere contemporaneamente le detrazioni fiscali e lo scambio sul posto, arrivando a benefici analoghi, se non addirittura superiori, a quelli previsti dal V Conto Energia.

 

“Per fare un esempio – continua Brovazzo – un tipico impianto fotovoltaico che copre il fabbisogno di una famiglia di 4 persone (3 kW) installato in centro Italia e con buoni risultati di autoconsumo comporta un risparmio in 25 anni che supera i 20.000 euro, circa 1.700 euro in più rispetto a quanto era possibile ottenere con gli incentivi dell’ultimo conto energia”.

 

Se poi si aggiungono altri innovativi sistemi impiantistici, quali ad esempio la pompa di calore per ACS, nello stesso lasso di tempo di 25 anni, il risparmio raggiunge addirittura i 33.000 euro, decisamente superiore ai benefici offerti dal Conto Energia.

Per aiutare le famiglie ad orientarsi in questo vasto mondo, Schüco Italia ha messo a disposizione sul proprio sito un simulatore ad hoc per il valore di risparmio in rapporto alle diverse variabili di ciascun impianto.

 

Solare termico ed incentivi

 

Accanto al fotovoltaico, la scelta di servirsi di un impianto solare termico, permette di abbattere i consumi per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria fino all’80%.

 

“Per la realizzazione di impianti solari termici è possibile oggi usufruire della detrazione del 65% sul totale dell’investimento, ripartita su 10 anni. Si tratta di un’opportunità davvero notevole per le famiglie, se si considera che, sommando il valore della detrazione al risparmio garantito da questi sistemi, è possibile rientrare dell’investimento anche in soli 2 anni. In alternativa, restano validi gli incentivi del Conto termico, che consentono di coprire una parte inferiore dei costi sostenuti per la realizzazione del sistema (al massimo il 40%) erogati però in forma di bonifico bancario (in contanti quindi) e in un arco di tempo più breve (due rate annuali)”.

 

La tecnologia Schüco Italia

 

1Schuco Italia l'era del dopo Conto EnergiaLo scopo finale è quello di ottenere “edifici ad energia quasi zero” trasformando il patrimonio edilizio attraverso la promozione di sistemi innovativi ed integrati all’immobile.

 

“Schüco è già pronta a raggiungere questo obiettivo mettendo a disposizione del mercato le giuste tecnologie”, continua Brovazzo, “puntando sull’integrazione dei sistemi che, comunicando l’uno con l’altro, sono in grado di migliorare le prestazioni energetiche complessive dell’edificio”.

 

Oltre alle soluzioni integrate fotovoltaico e pompa di calore, che consentono di utilizzare l’energia fotovoltaica per il riscaldamento dell’acqua sanitaria ottimizzando i livelli di autoconsumo del sistema, l’azienda promuove oggi anche l’utilizzo integrato di solare termico e pompa di calore, che permette di ottenere quasi il 100% di acqua calda sanitaria necessaria per la famiglia. La comunicazione con il sistema solare termico infatti consente di poter contare sull’ottimo funzionamento della pompa di calore anche nei periodi dell’anno più sfavorevoli, oltre che su un buon sostegno all’impianto di riscaldamento.

 

“Se da un lato l’attuale sistema incentivante e il livello tecnologico raggiunto dalle soluzioni rendono ancora allettante il mondo delle rinnovabili, sia per gli operatori del settore sia per le famiglie e gli investitori – conclude Roberto Brovazzo -, d’altra parte la continua situazione di provvisorietà degli incentivi non sembra adeguata a stimolare tutti gli interventi di ottimizzazione energetica degli edifici, soprattutto quelli di una certa dimensione e complessità che richiedono un arco temporale ampio nella definizione e nella progettazione dei lavori. Per questo auspico che le misure di sostegno siano rese strutturali, così da rappresentare un aiuto concreto e stabile all’adeguamento energetico del nostro patrimonio immobiliare e recependo in modo pieno le norme europee (Direttive 2009/28/CE e n. 28 del 2009 e 2010/31/UE) sugli obiettivi di promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili e di consumo quasi zero degli edifici”.