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Condividere l’energia pulita per superare i blackout

energia pulita

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(Rinnovabili.it) – Un sistema intelligente che permetta di condividere l’energia pulita fra le abitazioni al fine di abbassare i costi per i consumatori e aumentare la sicurezza energetica. Questo l’obiettivo a cui stanno lavorando gli ingegneri dell’Università della California di San Diego. Gli scienziati hanno messo a punto un algoritmo che permette di risolvere uno dei problemi a cui va in contro il fotovoltaico domestico in caso di blackout. Se, infatti,  l’impianto solare è collegato in rete (opzione che riguarda la maggior parte delle istallazioni), anomalie o cali di tensione portano al distacco automatico degli inverter per questioni di sicurezza. In altre parole se l’istallazione non è del tipo stand alone (impianto isola) o non è dotata di un sistema di accumulo, l’energia prodotta durante le interruzioni di corrente è persa.

 

“Abbiamo iniziato a studiare un modo per utilizzare l’energia pulita durante le interruzioni di corrente dopo che l’uragano Sandy ha colpito otto milioni di persone sulla costa orientale lasciando in molti al buio anche fino a due settimane”, spiega l’ingegnere Abdulelah H. Habib, Ph.D. primo autore della ricerca.

 

La vera innovazione raggiunta dal team è la capacità dell’algoritmo creato di privilegiare la distribuzione di energia da risorse rinnovabili durante un blackout disinserendo strategicamente gli inverter dalla rete nazionale a favore di un collegamento tra gruppi di abitazioni. Le funzioni prendono in considerazione le previsioni meteo per la generazione di energia solare e eolica e la capacità di accumulo a disposizione, compresa quella legata alle batterie dei veicoli elettrici. L’algoritmo combina queste informazioni con la quantità di energia che si prevede i residenti utilizzeranno e quella che un cluster di case può generare.

 

“Le case collegate sono molto più resilienti durante le interruzioni di corrente”, afferma Raymond de Callafon, professore di ingegneria meccanica e coautore dello studio. “Sono anche più resilienti alle fluttuazioni dei prezzi e possono fare un lavoro decisamente migliore per condividere risorse”.

 

Gli algoritmi funzionano con la tecnologia esistente, ma richiedono che ogni casa sia dotata di interruttori da controllare in remoto e sistemi di comunicazione avanzati fra gli impianti di alimentazione domestici.

 

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