Promosso da Legambiente in collaborazione con la Fondazione Famiglia di Maria e con il supporto della Fondazione con il sud. Nascerà alla periferia est di Napoli, coinvolgerà 40 famiglie, che avranno energia grazie all'installazione di un impianto solare, e ad aprile inizierà a funzionare
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Arriva la prima comunità energetica in Italia, e sceglie la periferia est di Napoli per partire. Sarà rinnovabile e solidale, coinvolgendo 40 famiglie di San Giovanni a Teduccio in un progetto di lotta alla povertà che – quando c’è (purtroppo) – non è soltanto economica e sociale ma è anche energetica. A promuoverlo ci pensa Legambiente in collaborazione con la Fondazione Famiglia di Maria e con il supporto della Fondazione con il sud.
La rivoluzione energetica delle comunità da fonti rinnovabili parte dal tetto della sede della Fondazione dove sarà installato un impianto solare da 53 kW; l’energia prodotta sarà così condivisa con le famiglie del quartiere. Nei prossimi giorni sarà costituita formalmente la comunità energetica, e il 22 marzo partirà il cantiere che durerà una decina di giorni. Successivamente verrà fatta domanda di allaccio alla rete elettrica, e ad aprile l’impianto inizierà a funzionare con la distribuzione di energia pulita alla Fondazione e alle famiglie.
Leggi anche Comunità energetiche e autoconsumo collettivo, come richiedere gli incentivi
“Siamo felici – commenta l’associazione ambientalista – che parta a Napoli la prima comunità energetica in Italia, con un progetto che permetterà di condividere l’energia pulita prodotta dal sole. Questa sfida, resa possibile dalle direttive europee, può aprire opportunità importanti per aiutare le famiglie del quartiere occasione concreta di rigenerazione delle periferie. In Italia ci sono oltre due milioni di famiglie in condizione di povertà energetica, che oggi possiamo aiutare con l’autoproduzione e condivisione di energia da rinnovabili e attraverso interventi che riducono i consumi delle abitazioni come prevede il progetto che porteremo avanti. Il rilancio del Sud passerà per progetti di questo tipo, che valorizzano il contributo del sole dentro progetti di rigenerazione sociale e urbanistica. La transizione ecologica di tutte e tutti che parte dal basso e tiene dentro al cambiamento le comunità”.
L’impianto solare verrà realizzato dall’impresa 3E di Napoli. Il lavoro di Legambiente e di Fondazione Famiglia di Maria continuerà con le bambine e i bambini, le mamma e le associazioni del quartiere. Saranno al centro di percorsi di educazione ambientale, di azioni di cittadinanza attiva monitorando i loro consumi e elettrici e le dispersioni di calore delle loro abitazioni attraverso la campagna Civico 5.0 sulla qualità dell’abitare, info day per scuole superiori sulle possibilità occupazionali legate ai green jobs e per le associazioni e cittadini del quartiere su bonus e occasioni per migliorare la qualità dell’abitare e del vivere e abbassare costi e consumi.
Leggi anche Comunità energetiche, in Italia un potenziale da 17 GW rinnovabili
“Stiamo mettendo in ‘circolo atti d’amore’ – dichiara Anna Ricciardi, presidente della Fondazione Famiglia di Maria – l’amore verso una generazione presente e verso una periferia usata e spesso dimenticata. Amore verso l’ambiente e verso una comunità che provvederà in una catena di mutuo soccorso ad alimentare buone pratiche: ambiente, energia solare, uguaglianza educativa, sono gli ingredienti che ci consentiranno un futuro più giusto. Sono orgogliosa che sui tetti della Fondazione Famiglia di Maria si produrrà energia rinnovabile. Un progetto che servirà a dare speranza, la dimostrazione che le cose si possano fare quando agli interessi personali si antepongono a quelli della comunità”.
Il progetto sarà il primo ad essere realizzato in attuazione del decreto Milleproroghe 2020 che ha recepito la Direttiva 2001/2018 sulle comunità energetiche per progetti fino a 200 kW. È previsto entro quest’anno il completo recepimento della Direttiva europea, per cui questo tipo di progetti di energia pulita e condivisa potranno avere sviluppo in tutto il Paese.