Evidenziate forti criticità presenti nelle bozze del V Conto Energia. Margiotta: “serve sforzo ben maggiore per tutelare e salvaguardare la filiera industriale italiana"
(Rinnovabili.it) – “A conclusione dell’indagine è stato possibile ribadire la centralità della green economy quale modello di sviluppo del paese, e dell’Europa, che recentemente ha individuato nella crescita verde uno dei fondamentali percorsi della propria politica economica”. Con queste parole Salvatore Margiotta, Vicepresidente della Commissione Ambiente alla Camera ha commentato l’approvazione del documento conclusivo “Sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili”.
La lunga indagine conoscitiva, durata oltre un anno, si è conclusa oggi dopo aver chiamato all’appello associazioni, enti, operatori, studiosi, istituti di ricerca attive nel settore. L’obiettivo era per poter realizzare una visione puntuale tutti gli aspetti connessi alle energie rinnovabili ed in particolar modo di quelli ambientali per mettere in luce in che modo le eco-energie italiane stiano contribuendo alla tutela ambientale ed alla crescita interna. “Lo sviluppo delle rinnovabili non solo contribuisce in modo insostituibile agli obiettivi di riduzione dell’inquinamento e di abbattimento delle emissioni di CO2, ma diventa perno dell’economia della Unione Europea”, ha commentato l’on. Margiotta, aggiungendo che la Commissione ha in sede di esame evidenziato alcune forti criticità presenti nelle bozze del Quinto conto energia, tra cui “ingiustificati appesantimenti burocratici”. Ecco perché la Commissione Ambiente ritiene che in sede di definitiva approvazione vada fatto “uno sforzo ben maggiore per tutelare e salvaguardare la filiera industriale italiana delle rinnovabili, che va consolidandosi sempre di più e che in molti casi ha assunto posizioni di assoluto rilievo nel mercato nazionale e internazionale”.