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Comitato IFI: al V Conto Energia rimane meno di un anno

Cremonesi: “Gli schieramenti politici candidati a guidare un prossimo Governo diano da subito garanzie a sostegno del settore”

(Rinnovabili.it) – Mentre il contatore fotovoltaico del GSE aggiorna il valore del costo annuo a 6,2 miliardi, c’è chi richiama ancora una volta l’attenzione dei decisori politici affinché il comparto solare italiano abbia le garanzie di cui necessità. A soli 10 giorni dall’entrata in vigore del nuovo Conto Energia, appare infatti chiaro che i due anni e mezzo di regime previsti dal Decreto non arriveranno a compimento. Le ultime stime vogliono l’ulteriore tetto di 700 milioni di euro di spesa per i nuovi impianti esaurito in meno di un anno. “Dal momento che il settore non si trova in una condizione di grid parity e non riuscirà a raggiungere la piena autonomia economico-produttiva nel periodo di un anno, c’è il rischio reale che tutto il settore si fermi una volta raggiunti i 6,7 miliardi di euro di spesa annui – commenta  Alessandro Cremonesi, Presidente del Comitato IFI dal Convegno che inaugura oggi ZeroEmission Rome – In questi mesi lavoreremo per ricevere garanzie da tutti gli schieramenti politici candidati a formare il prossimo governo di intervenire in maniera costruttiva e stabile per protrarre il programma di incentivi fino al reale raggiungimento della grid parity”.

Per risollevare il comparto, il Comitato propone misure di intervento che prevedano crediti di imposta e l’istituzione di un Fondo di dotazione di capitale con tassi agevolati ministeriale a disposizione delle aziende che producono ricerca e innovazione. Per sostenere gli investimenti sul fronte dell’innovazione tecnologica una strada potrebbe essere anche quella di introdurre un Bonus fiscale sugli utili reinvestiti in impianti fotovoltaici con tecnologia italiana. “Si tratta di introdurre un sistema – spiega Cremonesi – che, tramite la detassazione dell’utile realizzato dai titolari d’impianti ammessi ai conti energia precedenti, consenta a tali soggetti di ‘autofinanziare’ la realizzazione di nuovi impianti, impiegando il risparmio d’imposta di cui essi beneficiano nell’ambito della realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con componentistica e tecnologia nazionale”.