Rinnovabili • Rinnovabili •

Dal CNR un modello per stimare il valore del fotovoltaico sul mercato

Un team di ricercatori italiani ha pubblicato un modello che simula e predice i prezzi medi mensili dell'elettricità nelle ore di punta con e senza il contributo del fotovoltaico

Dal CNR un modello per stimare il valore del fotovoltaico sul mercato

 

(Rinnovabili.it) – Si chiama IPEX ed è il valore dell’energia elettrica di origine fotovoltaica sul mercato energetico. Poterne predire l’andamento in relazione la domanda complessiva di elettricità avrebbe importanti conseguenze sia sulle scelte di politica energetica che sulle azioni di promozione di specifiche tecnologie. In realtà usare il tempo condizionale non è propriamente corretto dal momento che un team di ricercatori italiani è riuscito a realizzare un modello d’analisi che svolge esattamente questo compito: simula e predice i prezzi medi mensili dell’elettricità nelle ore di punta, stimando il valore IPEX. E non solo.

 

Come spiegano gli autori della ricerca, Francesco Meneguzzo dell’Istituto di Biometeorologia Firenze, e Mario Pagliaro, dell’Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati di Palermo l’obiettivo dello sforzo di modellazione era “quello di confrontare il PUN picco formato quando l’elettricità fotovoltaica viene immessa nella rete con il PUN di picco formato senza tale contributo, ma ancora tenendo in considerazione sia l’energia eolica (e la piccola frazione di energia elettrica PV consumata in situ”. Il risultato principale emerso dallo studio è la riduzione del prezzo di circa 2,9 euro per MWh per ogni GWh di produzione fotovoltaica addizionale; un dato -spiegano i ricercatori – in accordo con altri studi relativi ai mercati dell’energia elettrica di grandi dimensioni. Lo studio dimostra anche che l’impatto del fotovoltaico è stato frenato dalla forte calo della domanda di energia elettrica proprio durante l’intervallo di tempo in cui la potenza solare installata è cresciuta rapidamente da qualche MW a ben 18.000 MW. “Se la domanda fosse rimasta ai valori del 2007, quando iniziò il boom del fotovoltaico, il risparmio sarebbe stato di 4,5 euro per megawattora”.

Gli autori raccomandano anche una serie di opzioni politiche da prendere in considerazione a partire dall’opzione di aumentare o estendere le misure di sgravio fiscale per gli impianti pv. Un’altra opzione sarebbe quella di ripristinare un regime FiT speciale per le istallazioni a terra dotate di inseguimento solare. O ancora, stimolare l’elettrificazione della maggior parte del consumo finale di energia come il riscaldamento e la mobilità (veicoli elettrici), per esempio mediante incentivi fiscali, al fine di aumentare la domanda di energia elettrica e quindi dell’impatto della generazione fotovoltaica sul PUN di picco.

Precedente

ERP porta il riciclo nelle scuole