(Rinnovabili.it) – Con i prezzi della componentistica solare in continuo ribasso, la Cina ha deciso di rimettere mano ai sussidi statali e tagliare le tariffe incentivanti concesse all’interno del ‘Golden Sun Program’. Fino ad oggi il programma di sostegno ha concesso sussidi a quanti dal 2009 hanno realizzato tetti fotovoltaici o impianti a terra ‘off grid’, ovvero con una produzione di energia destinata all’autoconsumo anziché alla vendita all’operatore di rete. Per il paese divenuto ormai il più grande produttore mondiale di moduli fotovoltaici è arrivato però il momento di riformulare la propria politica di incentivi adeguandola alle attuali condizioni di mercato. Pechino, attraverso il proprio ministro delle Finanze, ha in questi giorni annunciato di essere pronta a decurtare il sussidio concesso ai progetti, che passerà pertanto dagli attuali 1,09 euro/Watt per i moduli in silicio cristallino e 0,97 euro/Watt per quelli a film sottile, ad un 0,84euro/Watt per entrambe le tecnologie.
L’aumentata produzione cinese ha fatto si che il costo dei pannelli scendesse del 47% lo scorso anno, portando ad un eccesso di capacità dopo i tagli apportati a vari FiT europei. “La riduzione delle sovvenzioni non è significativa, data la caduta dei prezzi dei componenti solari”, ha commentato Lian Rui, analista senior per la società di ricerca Solarbuzz società di ricerca, ha detto oggi per telefono. “Nonostante i tagli però, gli sviluppatori possono ancora assicurarsi rendimenti elevati”. Il governo ha inoltre deciso di concedere sovvenzioni supplementari ai progetti che utilizzano la tecnologia delle smart-grid e micro-grid, ma non sono stati rivelati dettagli in merito.