(Rinnovabili.it) – Dong Xiufen, direttore del nuovo ufficio dell’energia interno alla National Energy Administration (NEA), è sicuro: il fotovoltaico cinese può fare il miracolo di raggiungere i 150 GW installati entro il 2020. Lo riporta l’agenzia di stampa Xinhua, ed è una notizia che ha quasi dell’incredibile se si pensa che, alla fine del giugno 2015, il Paese poteva contare su 35,8 GW di capacità installata. Nei prossimi 5 anni sembra che verrà impostata una marcia a tappe forzate, per distribuire l’energia solare nella Cina centrale e orientale. Nella parte occidentale, invece, si punterà sulla costruzione di nuovi impianti che permettano di accrescere la potenza installata di 20 GW all’anno dal 2016 al 2020. A spingere questa transizione mastodontica saranno, secondo Dong Xiufen, l’abbassamento dei costi, l’innovazione tecnologica e servizi migliori.
Secondo i dati della NEA, la Cina ha installato 7,7 GW di nuova potenza fotovoltaica nei primi sei mesi dell’anno, ma il congestionamento della rete causato da una maggior quota di energia solare ha costretto il 9% del totale installato a restare inattivo per tutto il periodo gennaio-giugno. Se le previsioni di crescita al 2020 sono esatte, il Dragone farà registrare performance da record nella seconda parte dell’anno, ma con il problema della rete ancora da affrontare seriamente rischia di mettere in piedi una quantità di impianti che non possono funzionare a regime.
Huai Jinpeng, vice capo del ministero dell’Industria e dell’Information Technology (MIIT), ha riconosciuto il problema, ribadendo che il suo dicastero continuerà ad promuovere fusioni e acquisizioni tra le aziende dedite alla produzione di solare fotovoltaico domestico, così come a spingere per il costante miglioramento delle tecnologie. Secondo il MIIT, sono necessari ulteriori sforzi in ricerca e sviluppo e nel finanziamento delle società. Inoltre, misure politiche aggiuntive sono previste per il collegamento alla rete, mentre il governo ha in programma anche un piano di incentivi.