Troppi impianti concentrati in regioni che non dispongono di linee di trasmissione per portare altrove il surplus. Così le centrali solari del nord del Cile sono costrette a regalare l’elettricità
(Rinnovabili.it) – Tempi d’oro per le rinnovabili cilene. E non solo perché nel paese il prezzo di produzione elettrico da fotovoltaico ed eolico è oramai più conveniente di quello da fonti fossili. In uno dei mercati oggi più attraenti agli occhi degli investitori energetici, la crescita compulsiva dell’energia pulita ha prodotto effetti inaspettati. In alcune zone della nazione, complice un’infrastruttura di distribuzione non al passo con le nuove esigenze, le centrali producono così tanta energia solare da essere costrette a regalare il surplus. Secondo un recente rapporto in quegli stessi territori i prezzi spot dell’elettricità hanno raggiunto lo zero per ben 113 giorni l’anno. In realtà il risultato (ma c’è tempo per migliorarlo) non è neppure un record dal momento che lo scorso anno il totale di giorni erano stati 192.
Dietro questa corsa all’oro solare c’è principalmente l’aumento della domanda energetica degli anni passati, aumento sostenuto dalla crescita economica e dall’espansione del settore minerario cileno: i progetti fotovoltaici, soprattutto nel nord del paese – cuore del distretto minerario – si sono letteralmente sprecati. Ora, tuttavia la crescita economica sta rallentando, i prezzi dell’energia sono crollati e quelle decine di centrali solari spuntate come funghi sono in sovrapproduzione, dal momento che si trovano in territori che non dispongono di linee di trasmissione per distribuire l’elettricità altrove. Ciò significa che una regione può dover gestire un alto quantitativo di energia riducendo i prezzi, perché il surplus non può essere consegnato in nessuna altra parte.
Tuttavia quella che può apparire un’ottima notizia per i consumatori, non lo è altrettanto per gli investitori. Gli analisti sono preoccupati dell’impatto che questo trend possa avere sul mercato interno. “Gli investitori stanno perdendo soldi”, ha detto a Bloomberg Rafael Mateo, amministratore delegato della divisione energia di Acciona SA, che sta investendo 343 milioni di dollari in un progetto da 247 megawatt nella regione. “La crescita è stata disordinata. Non si possono avere così tanti progettisti tutti nello stesso luogo”. Il governo sta lavorando per risolvere questo problema, con l’intenzione di costruire 3.000 chilometri di linee di trasmissione) per collegare le due principali reti del paese (quella centrale e quella del nord) entro il 2017, e una seconda linea per risolvere la congestione “energetica” nelle zone settentrionali. Ma nel frattempo, i prezzi dell’energia solare continuano a essere a zero.