(Rinnovabili.it) – China Sunergy Co., Ltd. (Nasdaq: CSUN) (“China Sunergy” o la Società”), un produttore specializzato di celle e moduli solari, ha oggi annunciato di aver avviato un nuovo stabilimento di produzione ad Istanbul, in Turchia, insieme al socio locale Seul Energy Investment Corp (“SEUL Energy”), un importante fornitore di sistemi fotovoltaici, e sviluppatore e installatore di progetti fotovoltaici in Turchia.
Nel mese di settembre, le due società hanno firmato accordi per investimenti congiunti in tre nuove società con il nome di “CSUN Eurasia” per la produzione di celle e moduli fotovoltaici in Turchia e investimenti in progetti di post-produzione dell’energia solare in Turchia e nei paesi vicini. La prima linea di moduli solari da 150 MW del nuovo impianto inizierà a produrre pannelli solari a gennaio 2013, mentre la linea di celle solari da 100 MW è attualmente in fase di installazione e inizierà la produzione a marzo 2013. Inoltre, la società sta programmando di trasferire dalle fabbriche di Shanghai allo stabilimento turco altre attrezzature da 200 MW nel primo trimestre 2013, e di aumentare gradualmente la produzione nel corso del primo semestre del prossimo anno: tuttavia, questo piano è soggetto alle dinamiche di mercato e all’andamento della produzione dello stabilimento turco.
Il nuovo stabilimento, che copre più di 22.000 metri quadrati e rappresenta un importante passo avanti nella strategia operativa globale di CSUN, è stato realizzato nella zona di libero scambio di Istanbul, in Turchia, tradizionalmente un punto di incontro simbolico tra Europa e Asia. China Sunergy prevede che, grazie al nuovo impianto, verranno creati oltre 1.200 nuovi posti di lavoro nella regione. Secondo le previsioni della Società, la Turchia dovrebbe diventare la sua seconda base produttiva più grande dopo la Cina. La nuova fabbrica sarà in grado di servire in modo efficiente i clienti in tutta Europa e anche negli Stati Uniti. CSUN Eurasia organizzerà una grande cerimonia di apertura ad Istanbul all’inizio del prossimo anno.
Lo scorso luglio era stato annunciato che Cina Sunergy aveva firmato un memorandum d’intesa per realizzare una base di produzione in Turchia insieme a un altro partner locale, il Gruppo Akfel. Tuttavia, le trattative tra il Gruppo Akfel e China Sunergy (CSUN) in merito agli investimenti da realizzare sono stati sospese. In futuro, le due parti sono intenzionate a lavorare insieme a progetti regionali nel segmento downstream (installazione e manutenzione degli impianti) dell’energia solare.
Stephen Cai , CEO di China Sunergy, ha commentato: “Siamo felici che i nostri impianti in Turchia siano già pronti per la produzione. I progetti solari in Turchia possono usufruire di più alte tariffe incentivanti, se adottano celle e moduli prodotti localmente. Crediamo perciò che la nostra collaborazione con un partner locale forte come SWEUL Energy ci aiuterà a conquistare importanti quote di mercato nella regione.”
Cagri Seymen , CEO di SEUL Energy ha dichiarato: “Negli ultimi dieci anni, la domanda energetica della Turchia è notevolmente aumentata e riteniamo che, con una delle più elevate radiazioni solari d’Europa, il paese sia destinato a diventare il nuovo motore dell’energia solare del continente. Inoltre la Turchia, per la sua posizione geografica, rappresenta un naturale ponte di collegamento tra i mercati del Nord e del Sud , dell’Est e dell’Ovest. Con China Sunergy svolgeremo un ruolo determinante nella regione, sia per ciò che riguarda la produzione di celle e moduli solari che le attività di investimento in impianti fotovoltaici.”
Stephen Cai , CEO di China Sunergy, ha quindi concluso: “Sebbene l’industria fotovoltaica viva attualmente una congiuntura sfavorevole, in prospettiva essa offre un grande potenziale, in quanto fonte di energia pulita e rinnovabile. Anche se la Turchia è un mercato relativamente nuovo, riteniamo che China Sunergy abbia, rispetto alla concorrenza, il vantaggio decisivo della prima mossa; in più, possiamo usufruire di costi competitivi grazie all’impiego di risorse locali. Diversificando la nostra base produttiva con lo stabilimento turco, miglioreremo la nostra supply chain globale e ridurremo al minimo qualsiasi impatto negativo per casi di anti-dumping negli USA, in Europa, o altrove. Crediamo che la Società abbia ottime possibilità di crescita in questo settore, a tutto vantaggio dei nostri azionisti.”