Centrali elettriche virtuali: cosa sono e come funzionano
(Rinnovabili.it) – Dai singoli grandi impianti scala utility alle centrali elettriche virtuali (virtual power plant -VPP): il settore delle energie rinnovabili non programmabili cambia modello di gestione per migliorare la propria affidabilità e flessibilità. In Europa, Australia e Stati Uniti questo approccio si sta facendo lentamente strada nel mercato elettrico e Statkraft è pronta a cavalcare l’onda. Il gigante norvegese ha presentato oggi un nuovo piano di espansione per le sue centrali elettriche virtuali in Europa; una volta divenuti realtà questi progetti rendere la società la più grande realtà al mondo con questo modello di business. Nel dettaglio, Statkraft ha confermato la realizzazione di 1 GW di capacità VPP nel Regno Unito, dove gestisce già un 1 GW di centrali virtuali, e che si andranno ad aggiungere ai 12 GW in Germania e nuovi progetti destinati a Francia e Turchia.
Ma in cosa consiste una centrale elettrica virtuale? Il termine fa rifermento ad un sistema in cloud in grado di aggregare e gestire risorse energetiche distribuite. Al pari dei grandi impianti su scala utility, la VPP può scambiare e vendere energia sul mercato dell’elettricità ma con alcuni vantaggi rispetto alle grandi fattorie eoliche o solari: grazie ad sistema di controllo IT può fornire elettricità di picco o in base al carico richiesto anche con poco preavviso.
La loro posizione tra unità di produzione distribuite e rete elettrica, gli permette di assumere un ruolo nella regolazione della frequenza, oltre ad adattarsi ai cambiamenti di prezzo dell’elettricità. Oggi, le centrali elettriche virtuali utilizzano un’ampia varietà di risorse come elementi costitutivi, tra cui batterie, impianti solari, turbine eoliche, idroelettrico, microreti, piccoli co-generatori, caricabatterie dei veicoli elettrici e addirittura sistemi di raffrescamento e riscaldamento domestico.
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Non si tratta certo di una novità, tecnologicamente parlando. Basti pensare il VPP tedesco di Statkraft, considerato il più grande in Europa, è attivo dal 2011 e comprende circa 1.300 parchi eolici, 100 progetti solari, 12 centrali a biomassa e otto centrali idroelettriche.
Tuttavia il settore sta accelerando proprio in questi anni. E mentre la società norvegese annuncia di voler puntare anche sui mercati di Francia e Turchia, gli analisti di Markets&Markets sono pronti a scommettere che il settore globale riesca a raggiungere i 709 milioni di dollari di valore entro il 2022, con tasso di crescita del 29,7%.
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