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Celle solari in perovskite sul mercato nel 2019

Celle solari in perovskite sul mercato nel 2019

 

(Rinnovabili.it) – Le celle solari in perovskite sono state presentate come la nuova promessa del fotovoltaico low cost, ma nonostante i rapidissimi progressi raggiunti nel giro di un paio di anni, questa tecnologia è ancora chiusa in un laboratorio. Secondo la società d’analisi Lux Research però, la produttività commerciale è dietro l’angolo. Per vedere questa tecnologia sul mercato bisognerà attendere al massimo 5 anni.  Lux research stima infatti che la commercializzazione potrebbe iniziare tra il 2019 e il 2021, come diretto risultato di partnership tra mondo accademico e startup.

 

Il rapporto della società, dall’eloquente titolo “The Rise of Perovskites: Identifying the Best Academic Partners to Work With”, evidenzia il significativo successo in un numero imprecisato di laboratori di tutto il mondo che hanno prodotto notevoli guadagni di efficienza di conversione con le celle solari in perovskite. In pochi anni hanno superato il 21% raggiungendo il film sottile fotovoltaico in CIGS che ha raggiunto efficienze del 21,7%, ma, nel suo caso, dopo decenni di studi e sviluppo.

 

“Ma mentre alla domanda di efficienza è stato risposto, rimangono problemi aperti in termini di stabilità, costo di produzione e resistenza alle condizioni reali, che devono trovare risposta prima di poter parlare di commercializzazione”, ha commentato Tyler Ogden, autore principale del rapporto. “Tuttavia, la dimostrazione del loro potenziale in termine prestazionale da parte dei laboratori accademici ha spinto gruppi di ricerca a prendere in considerazione lo scorporo in start-up”.

 

Il numero più alto di pubblicazioni accademiche sulla materia (25% del totale) appartiene alla Cina, ma i progressi più significati si sono raggiunti in Israele, Svizzera, Singapore e Regno Unito.

A questa corsa all’oro solare partecipa anche l’Italia. Basti pensare che uno dei record di questi anni è stato raggiunto dall’Ateneo di Roma Tor Vergata, creatore all’inizio del 2014 del primo modulo ibrido al mondo, in scala reale, con questo cristallo. Un successo merito della collaborazione tra il team della prof.ssa Silvia Licoccia del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche e quello del Polo Solare Organico-Regione Lazio (CHOSE), guidato dal prof. Aldo Di Carlo del Dipartimento di Ingegneria Elettronica, autori dell’articolo pubblicato sulla rivista “Physical Chemistry Chemical Physics”.

Gli scienziati riuscirono per la prima volta a stampare i vari strati di materiali che compongono il modulo in perovskiti ibride organiche/inorganiche.

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