Un gruppo di scienziati è riuscito a venire a compromessi tra due fattori dicotomici nella tecnologia solare: la trasparenza e l’opacità ottica
Come spiegano gli ingegneri, le prestazioni delle celle migliorano quando materiali possiedono entrambe le caratteristiche: un’elevata trasparenza ottica (per consentire una buona trasmissione luminosa) e una alta opacità (per aumentare la dispersione e quindi l’assorbimento della luce trasmessa all’interno del materiale). Ma finora, materiali con elevati valori di trasparenza (di circa il 90%) hanno sempre mostrato un’opacità molto bassa (inferiori al 20%). A risolvere il problema potrebbe essere proprio la nuova carta cellulosica fabbricata dal team, e in grado di vantare una trasparenza del 96% ed un’opacità del 60%. La ragione principale di questa buona prestazione in entrambe le aree è che la carta possiede una struttura nanoporosa al posto dei microcavità che si trovano nella carta tradizionale, cavità appositamente eliminate dagli scienziati con un trattamento dedicato. Per testarla nelle applicazioni solari, i ricercatori hanno ricoperto con la carta la superficie di una lastra di silicio. I test di laboratorio hanno mostrato che il rivestimento di carta può aumentare del 10% l’efficienza della cella.