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Dalla Svezia la piccola cella solare organica da usare in casa

cella solare organica
Credits: Epishinehttps://www.epishine.com

Una cella solare organica stampabile per il fotovoltaico da interni

(Rinnovabili.it) – Una piccola cella solare organica, atossica, leggera e flessibile. Ma soprattutto facile da produrre sul larga scala grazie alle ultime tecnologie di stampa. É la “ljuscell” (letteralmente cella luminosa) lanciata dalla svedese Epishine, dispositivo innovativo per il settore del fotovoltaico da interno. “Siamo molto orgogliosi di aver raccolto i risultati di 25 anni di ricerca su questo prodotto”, spiega Anna Björklou, nuovo CEO di Epishine. “Abbiamo anche sviluppato un processo di produzione scalabile per grandi volumi. Questo ci rende uno dei principali attori a livello mondiale nelle celle solari organiche stampate”.

Grazie all’esperienza maturata nel campo fotovoltaico e dell’elettronica organica, la società ha realizzato speciali mini moduli per la raccolta di energia luminosa da interni (LEH), unità appositamente progettate per produrre energia sfruttando la luce artificiale o diffusa. La dimensione del pannello dipende da quella della “ljuscell” (la cella solare organica), ma in ogni caso mantiene uno spessore di soli 0,2 mm.

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Secondo quanto riportato dalla startup svedese, il prodotto è disponibile in sei versioni di diverse dimensioni, con 6 o 8 celle. E la produzione elettrica cambia, ovviamente, a seconda della sorgente luminosa: con un’illuminazione interna di circa 500 lux  – da LED o luci fluorescenti – l’efficienza di conversione è intorno al 15% (~ 20 µW / cm²).

Ogni unità impiega materiali non tossici ed è incapsulata in plastica riciclabile. Ma il vero punto di forza della nuova cella solare organica è nella scalabilità. L’intero processo di produzione si basa su diverse tecniche di stampa roll-to-roll. Il risultato sono celle sottili e flessibili facilmente integrabili nei tipici alloggiamenti dell’elettronica di consumo. “Ora possiamo offrire un prodotto che ridefinisce completamente le possibilità per chiunque sviluppi dispositivi wireless a bassa potenza, ad esempio per i mercati dell’IoT e del PropTech”, aggiunge aggiunge il direttore delle vendite Jonas Palmér. “È ora possibile sviluppare prodotti che non dipendono da costose sostituzioni di batterie”.

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