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Il Brasile valuta il potenziale degli impianti ibridi solare-eolico

impianti ibridi solare-eolico

 

(Rinnovabili.it) – Dopo aver portato il fotovoltaico sull’acqua, il Brasile studia come integrarlo con l’energia del vento. L’agenzia energetica governativa, la Empresa de Pesquisa Energética, ha pubblicato in questi giorni uno studio in cui valuta il potenziale nazionale per gli impianti ibridi solare-eolico.

In linea con la strategia di diversificazione energetica su cui il Paese sta insistendo ormai da tempo, il documento cerca di definire un nuovo approccio alla produzione rinnovabile. L’obiettivo del documento, come riportato nella stessa introduzione, è quello di descrivere una nuova metodologia per valutare complementarità tra la generazione da risorsa eolica e quella da fotovoltaico per la medesima area di istallazione. Lo studio sembra rispondere in qualche modo al desiderio, manifestato da diversi operatori energetici, di poter partecipare a gare nazionali che contemplino impianti ibridi solare-eolico.

 

 Non solo. I risultati servono, in parte, anche a rispondere alle richieste dei governatori degli stati del Nordest del Paese, che stanno facendo pressioni sul Governo affinché programmi nuove aste eoliche. Le aste sono state per ora “congelate” dal ministro delle Miniere e dell’Energia, Fernando Coelho Filho, in risposta al crollo dei consumi energetici e all’incapacità di gestire l’eccesso di capacità produttiva rinnovabile.

 

Il documento sembra però aprire le porte ad una nuova fase di sviluppo. Comprende, tra le altre cose, un’analisi dei vantaggi degli impianti ibridi solare-eolico nel Nord Est del Brasile, dove la rete di trasmissione ha una capacità limitata rispetto al volume dei progetti rinnovabili proposti. In realtà, questa regione è stata la prima nel Paese ad ospitare centrali ibride, come quella sviluppata da Enel Green Power nello stato di Pernambuco: 80 MW eolici che incorpora 11 MW di fotovoltaico. Il rapporto valuta inoltre le possibili perdite di energia, i principali parametri che influenzano le interruzioni di corrente e la cosiddetta “curtailment” (letteralmente “riduzione”) che si verifica quando la rete non è in grado di assorbire l’energia generata dagli impianti rinnovabili (che debbono pertanto essere tagliati fuori).

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