(Rinnovabili.it) – In risposta all’impennata della bolletta elettrica, gli abitanti di Babilonia, la una favela di Rio de Janeiro, hanno deciso di passare al fotovoltaico. La piccola rivoluzione messa in atto da uno dei luoghi più poveri e disagiati del continente sudamericano, è stata possibile grazie a un gruppo di abitanti che hanno deciso di costituire una nuova associazione no profit, RevoluSolar.
La piccola onlus è riuscita a coinvolgere gli elettricisti della favela, chiedendo il loro aiuto volontario. Grazie alla solidarietà collettiva, l’idea è andata in porto e domani si terrà una cerimonia di inaugurazione dei primi due impianti. Secondo i calcoli di RevoluSolar, l’investimento dovrebbe ripagarsi in 6 anni, dopodiché l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari sarà gratis.
«È l’inizio dell’indipendenza energetica e di una transizione democratica verso le rinnovabili per la favela di Babilonia», esulta la onlus sul suo profilo Facebook.
I primi due impianti fotovoltaici hanno trovato posto sui tetti di una locanda e di un ostello. Per l’investimento è servito un programma di microcredito che l’agenzia statale AG RIO già prevede per gli abitanti delle favelas.
Pol Dhuyvetter, presidente di RevoluSolar, ha commentato: «L’energia solare risolverà il problema delle bollette elettriche troppo alte per le famiglie a basso reddito. Il nostro progetto è un esempio di sviluppo sostenibile, in quanto avrà benefici sociali, economici e ambientali per la comunità e non solo. Aiuterà anche le persone che hanno sperimentato l’esclusione sociale per generazioni, dando loro l’orgoglio di diventare produttori di energia».
I prezzi dell’elettricità a Rio sono quasi raddoppiati negli ultimi due anni, e un numero crescente di famiglie della favela ha maturato l’interesse a diventare produttore di energia. Con queste premesse, l’obiettivo è quello di istituire la prima cooperativa di energia rinnovabile in Brasile.
Il Paese, infatti, non fa ancora largo uso di impianti decentralizzati. Lo scorso novembre ANEEL, l’agenzia dell’energia elettrica nazionale, contava solo 1.285 piccole unità di generazione elettrica, quasi tutte solari. L’authority prevede che entro il 2024 questo numero salirà a 1,2 milioni, aprendo un nuovo segmento di mercato.