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Bozza DL Ambiente, le novità su VIA rinnovabili e sugli idrocarburi

Bozza DL Ambiente, novità su VIA rinnovabili e idrocarburi
Le novità della Bozza DL Ambiente. Immagine via Depositphotos

I contenuti legati all’energia nello schema del Decreto Legge Ambiente

Stop alle nuove concessioni petrolifere a terra e in mare, ma paletti rimossi per l’estrazione di gas naturale entro le 12 miglia dalle coste. Modifiche al Testo Unico Ambientale con l’introduzione di criteri di priorità per le richieste di VIA da parte di progetti su rinnovabili e idrogeno verde. Queste alcune delle novità che fanno capolino nella bozza del nuovo DL Ambiente 2024 su cui è attualmente al lavoro il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Il provvedimento, che potrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri già la prossima settimana, riporta “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico”.

Al momento il testo conta 13 articoli che intervengono a più livelli sul TUA, il Testo Unico Ambiente che racchiude le principali norme in materia di tutela ambientale e gestione dei rifiuti. L’operazione di riforma era stata lanciata ufficialmente a febbraio 2024 dal MASE con la creazione di una commissione di esperti. E l’obiettivo di arrivare al 30 settembre di quest’anno con uno schema di decreto legge per il riordino della normativa.

Vediamo quindi cosa contiene allo stato attuale la bozza del DL Ambiente in materia energetica.

Bozza DL Ambiente 2024, ordini di priorità per i procedimenti VIA

L’articolo 1 riporta “Disposizioni urgenti in materia di valutazioni e autorizzazioni ambientale“. Il testo introduce una sorta di corsia preferenziale nei procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per le richieste provenienti da progetti considerati “prioritari”. Le tipologie progettuali saranno definite in seguito con un decreto interministeriale, ma nell’immediato avranno priorità:

A questi progetti sono riservate un massimo di 3/5 delle trattazioni e nell’ambito di tale quota l’esame è definito in ordine cronologico.

Tempistiche ridotte

Si riducono inoltre i tempi per le valutazioni della Commissione Pniec-Pnrr e si introduce la possibilità che il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) offra il proprio supporto alla Commissioni tecniche. Il testo riporta:

Una sola volta ed entro 15 giorni dalla scadenza del termine, l’autorità competente può richiedere al proponente chiarimenti o integrazioni finalizzate alla non sottoposizione del progetto al provvedimento di VIA, assegnando al medesimo un termine non superiore a 30 giorni. 

In caso di mancati chiarimenti, la domanda si considera respinta. L’autorità invece deve adottare il provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA entro 60 giorni dalla scadenza dei termini. O entro 45 giorni dai chiarimenti o integrazioni richieste.

In ogni caso tale provvedimento ha l’efficacia temporale di 5 anni

Nuove regole per la ricerca ed estrazione di idrocarburi

La bozza del DL Ambiente stabilisce il fermo al conferimento di permessi di ricerca e di concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi sul territorio nazionale e in mare. Salve però le concessioni di coltivazione da conferire in relazione ad attività di ricerca svolte sulla base di permessi rilasciati prima della data di entrata in vigore della presente disposizione, ancorché non concluse alla medesima data”. E ovviamente tutte le attività di estrazione già in corso.

E ancora. Il testo specifica che nelle proroghe alle concessioni di coltivazione “l’amministrazione competente tiene conto anche delle riserve e del potenziale minerario ancora da produrre e dei tempi necessari per completare la produzione delle riserve medesime fino alla durata di vita utile del giacimento”. E dell’area in concessione “effettivamente funzionale all’attività di produzione e di ricerca e sviluppo ancora da svolgere, con riperimetrazione delle aree non più funzionali in tal senso”.

Tra le grandi novità introdotte c’è anche la deroga nei confronti delle estrazioni di gas entro le 12 miglia dalla costa. Il decreto Ambiente stabilisce che sia consentito il rilascio di concessioni di coltivazione di gas naturale per la durata di vita utile del giacimento ai soli fini della partecipazione alle procedure per l’approvvigionamento di lungo termine. E a patto che l’istanza sia stata presentata prima dell’entrata in vigore del decreto e il giacimento abbia riserva certa di almeno 500 milioni di metri cubi di gas.

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