L’azienda moldava sarà alimentata da oltre 3mila pannelli fotovoltaici per la creazione di bitcoin green, inaugurando l’eco-mining
(Rinnovabili.it) – Bitcoin green che si nutrano di energia solare. L’innovativa idea parte dalla Moldavia, Paese in cui l’Ict – Information and Communications Technology – è un campo all’avanguardia e dove le energie rinnovabili stanne sempre più prendendo piede. La Consulcesi Tech ha realizzato infatti il più grande impianto fotovoltaico del Paese, dando quindi vita ad un edificio 100% sostenibile. La capitale Chisinau e più precisamente l’Accademia delle Scienze, ospita la struttura che ingloba oltre 3mila pannelli fotovoltaici. La sostenibilità e la tecnologia qui vanno a braccetto: l’impianto destinato al mining farm, ovvero il processo di creazione della valuta virtuale, sarà infatti capace di risparmiare ogni anno 550 tonnellate di CO2 e 240 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio). Una bella trovata considerando che tra i dubbi sollevati riguardo i bitcoin c’è proprio l’eccessivo consumo di elettricità che coinvolge i processi di produzione della moneta virtuale. Basti pensare ai computer che a ritmi serrati e senza sosta lavorano a questo scopo. Le cifre sono enormi: secondo Morgan Stanley la domanda a livello mondiale per le attività di mining di criptovalute è pari a circa 22 terawattora (TWh). Tuttavia la crescita della domanda porterebbe a un aumento dei consumi nel 2018 a 125-140 TWh, o lo 0,6% circa del consumo mondiale.
In questo caso quindi si può parlare di eco-mining perché il processo informatico su cui si basa la creazione di nuove criptovalute, i bitcoin green appunto, è energeticamente sostenibile. E in un futuro in cui la moneta virtuale dominerà, la scelta dell’azienda moldava potrà illuminare tante altre realtà. Se infatti il bitcoin ha fatto timidamente capolino nel 2009, adesso è diffuso in tutto il mondo e continua a sfidare le diffidenze in merito alle criptovalute. L’azienda Consulcesi Tech è stata supportata dal governo del Paese nella realizzazione dell’impianto di cui si è occupata la Fly Ren Energy Company, specializzata in elettricità da fonte solare. Proprio a gennaio scorso il Consiglio dei ministri moldavo aveva presentato dei provvedimenti che miravano a modificare alcune leggi per promuovere l’uso delle energie rinnovabili affinché ci fosse un’armonizzazione tra la legislazione moldava e quella europea.