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BIPV e costo cumulato: il GSE chiarisce i dubbi

Chiarimenti sulla definizione di limite di “costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 milioni di euro”

(Rinnovabili.it) – Mentre continua la polemica sul quinto Conto energia – fa discutere il registro degli impianti fotovoltaici chiuso con 50 sono i milioni di euro non assegnati – Il Gestore dei Servizi elettrici risponde ad alcune delle richieste di chiarimento inviatigli dagli operatori. Il GSE ha infatti pubblicato sul proprio sito alcuni chiarimenti sulla definizione di limite di “costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 milioni di euro” riferito agli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (BIPV) che entrano in esercizio con l‘attuale regime incentivante. In tal senso il Gestore precisa che per determinare il raggiungimento del sopracitato limite di costo vanno sommati esclusivamente gli incentivi riconosciuti ai BIPV entrati in esercizio con il Quinto Conto Energia, escludendo categoricamente Quarto e Terzo FiT e che fino al raggiungimento di tale cap, gli impianti BIPV possono accedere direttamente alle tariffe incentivanti senza l’obbligo di iscrizione al Registro.

Inoltre “nel caso in cui a un impianto non vengano riconosciuti i requisiti per l’accesso alle tariffe incentivanti per Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative oppure sia stato raggiunto il limite di costo indicativo annuo di 50 MLN €, tale impianto potrà accedere, laddove rispetti i requisiti previsti dal Decreto, alle tariffe incentivanti per “Impianti fotovoltaici”. In tal caso, se l’impianto ricade tra quelli soggetti all’obbligo di iscrizione al Registro (art. 3, comma 2 DM 5 luglio 2012), l’iscrizione al Registro diventa condizione necessaria per accedere alle tariffe incentivanti”.