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Da Londra la biobatteria solare che diventa carta da parati

Cianobatteri come inchiostro da stampare direttamente sulla carta: il bio- fotovoltaico cerca la strada per la commercializzazione

biobatteria solare

 

 

Un aiuto microbico peer la biobatteria solare stampabile

(Rinnovabili.it) – Immaginate una carta da parati in grado di monitorare costantemente la qualità dell’aria indoor. O un minuscolo indicatore sanitario per controllare i livelli di glucosio nel sangue, che i pazienti possono indossare e poi buttare semplicemente nell’umido. Queste sono solo due delle possibili applicazioni che si potrebbero ottenere grazie alla nuova biobatteria solare creata dagli scienziati dell’Imperial College di Londra e del Central Saint Martins.  Di che si tratta? Di un dispositivo in grado produrre e contemporaneamente stoccare piccole quantità di energia dal sole.

 

Da Londra la biobatteria solare che diventa carta da paratiPer realizzarla, il team ha impiegato come materiale chiave i cianobatteri, microrganismi fotosintetici presenti sulla terra da miliardi di anni. Gli scienziati sono riusciti a dimostrare di poter impiegare questi batteri sotto forma di inchiostri. In questo modo possono semplicemente essere stampati accanto a nanotubi di carbonio elettricamente conduttori su normale carta e ottenere così sottilissimi degli speciali pannelli solari “bio”.

La tecnologia è solo all’inizio ma l’innovazione londinese promette di apportare parecchi vantaggi a questo filone di ricerca sul bio-fotovoltaico microbico, in termini di costi e scalabilità. Tuttavia spiegano i ricercatori, la bio-batteria solare non è destinata “a sostituire la tecnologia delle celle solari convenzionali per la produzione di energia su larga scala, ma può essere impiegata per costruire alimentatori che siano usa e getta e biodegradabili”, spiega Andrea Fantuzzi, uno dei co-autori dello studio. “Il loro basso output energetico li rende più adatti a dispositivi e applicazioni che richiedono una piccola e finita quantità di energia, come sensori ambientali e biosensori”.

 

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Il bio fotovoltaico su carta sviluppati dai ricercatori è ben lontano dalla commercializzazione: attualmente la cella realizzata ha più o meno le dimensioni di un post-it. Ma avendo ora la dimostrazione che la tecnologia funziona, il passo successivo sarà quello di ridimensionare la batteria su foglio di dimensioni A4, creando pannelli più potenti, duraturi e robusti.

“Siamo convinti che la nostra tecnologia possa avere una vasta gamma di applicazioni come quella di funzionare da sensore ambientale”, ha aggiunto il collega e co-autore Marin Sawa. “Immaginate un sensore ambientale a base di carta, usa e getta, travestito da carta da parati, in grado di monitorare la qualità dell’aria in casa. Finito il suo lavoro potrebbe essere semplicemente rimosso e lasciato biodegradare in giardino, senza temere alcun impatto sull’ambiente”.