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Un tetto solare per la base italiana in Antartide

Dopo l’installazione delle turbine eoliche, completato l’impianto solare sulla copertura della stazione. Fornirà il 15% del fabbisogno energetico

base italiana in Antartide
Credit: ENEA

 

L’energia pulita sfida il clima antartico nella base italiana ‘Mario Zucchelli’

(Rinnovabili.it) – Il fotovoltaico non teme le gelide temperature antartiche. A dimostrarlo è oggi la prima centrale solare della base italiana Mario Zucchelli, la stazione scientifica operativa dal 1985 nella baia di Terra Nova. Il progetto è stato inaugurato ufficialmente in questi giorni da ingegneri e tecnici Enea e di altri enti del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra) e si è fatto immediatamente notare. Nonostante la capacità contenuta – potenza massima di 62 kW – l’impianto offre una dimostrazione tecnologica delle potenzialità fotovoltaiche anche in condizioni climatiche estreme come quelle che caratterizzano il Polo sud.

 

I pannelli solari, installati sulla copertura del corpo principale, hanno, infatti, dovuto superare rigorosi test che ne dimostrassero il buon funzionamento anche con temperature che raggiungono i meno 40°C e venti catabatici che soffiano con velocità fino a 200 km/h. E hanno già iniziato a lavorare: in questa spedizione (la 34a Campagna estiva del Pnra) il tetto solare ha prodotto circa 12mila kWh di energia elettrica con una potenza massima di 35 kW, facendo risparmiare alla base italiana circa 3.700 litri di combustibile fossile ed evitando l’immissione in atmosfera di 6 tonnellate di CO2 evitate all’ambiente.

 

Da novembre 2019, data d’avvio della prossima campagna antartica, l’installazione dovrebbe produrre 50mila kWh, pari al 15% del fabbisogno energetico complessivo dell’edificio.L’impianto, della potenza complessiva di 62,5 kWp (Il kilowatt picco indica la potenza teorica massima producibile da un impianto fotovoltaico), è costituito da 250 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino della potenza unitaria di 250 Wp (Watt picco), ancorati per mezzo di un’apposita struttura metallica, progettata ad hoc, alla nuova copertura del corpo principale che ospita i laboratori e gli uffici della Stazione”, spiega Francesco Pellegrino, responsabile tecnico della Stazione Zucchelli. “L’interesse verso questo tipo d’impianto è nato dalla possibilità di sfruttare l’energia solare durante l’estate antartica senza necessità di utilizzare un accumulo elettrochimico, con notevoli semplificazioni in termini di gestione e manutenzione”.

 

Non si tratta dell’unica incursione nel campo dell’energia pulita, la stazione ‘Mario Zucchelli’ ha impostato un percorso di transizione verso un 100% di rinnovabili, iniziato nel 2018 con la costruzione di un impianto eolico. Il prossimo obiettivo? Ampliare la potenza della centrale solare. “Il target – aggiunge Pellegrino – è una riduzione dei consumi annui di combustibile fossile almeno pari al 30-40%, con vantaggiose ricadute in termini economici connessi con la fornitura, il trasporto e lo stoccaggio dello stesso e notevoli benefici in termini di impatto ambientale sul sito antartico”.